Gli ultimi 2 mesi per Tesla sono stati molto difficili nella Borsa di New York, con le azioni che hanno perso circa 300 dollari dal record storico raggiunto il 4 novembre a 1.243,49 dollari. Ad avere inciso sulle quotazioni di Palo Alto sicuramente le prospettive di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, ma il colpo di grazia l'ha dato proprio colui che è stato finora il principale artefice del grande successo della compagnia di auto elettriche.
Elon Musk ha quantomeno accelerato un processo di vendita del titolo in Borsa da quando ha lanciato il sondaggio su Twitter per liberarsi del 10% del pacchetto detenuto nella società. Il verdetto che ha stabilito che Musk avrebbe dovuto cedere le azioni, ha comportato una serie di slots che rischia di sfinire il mercato.
Elon Musk: la vendita non ha diminuito il numero di azioni
Nella giornata di giovedì 16 dicembre il 50enne sudafricano ha venduto per l'ottava volta facendo precipitare le azioni di oltre il 5% alla fine della seduta. Ogni occasione che l'imprenditore miliardario si prodiga a scaricare le azioni il titolo subisce un contraccolpo anche violento, al punto che in molti si chiedono se non fosse stato meglio vendere la quota stabilita in un'unica soluzione.
La quantità ceduta giovedì è stata di 934 mila azioni in 58 operazioni separate, raggiungendo un totale di 13,6 milioni di pezzi già venduti, ossia il 7,6% della quota detenuta in Tesla. Adesso ne rimangono altre 3,4 milioni di unità ancora da liquidare per arrivare alla fatidica soglia dei 17 milioni di azioni, ovvero del 10% del capitale posseduto.
Tutto quanto rientra nel piano di esercizio delle stock option che ha origine nel 2012, come è stato ampiamente reso noto agli organi di stampa. La vendita delle azioni permette a Musk di pagare le tasse sulla plusvalenza ottenuta dall'esercizio delle opzioni, dal momento che questo avviene a un prezzo di 6,24 dollari per azione.
Ma siamo sicuri che una volta che l'uomo più ricco del mondo avrà venduto tutte le azioni Tesla in programma ne avrà di meno rispetto a quando è partito? Prima di iniziare la serie di vendite, Musk era proprietario di 170 milioni di azioni. Con l'esercizio delle varie opzioni le partecipazioni sono aumentate naturalmente, dal momento che i titoli ottenuti non sono stati scaricati immediatamente sul mercato.
Ad oggi infatti la quota totale di azioni Tesla detenute in portafoglio ammonta a 175 milioni, nonostante le cessioni. Questo significa che se Musk non venderà anche le azioni scaturite dalle stock options alla fine della fiera si ritroverà con una partecipazione maggiore di prima.