Alla fine l'ha spuntata
Elon Musk. Il Consiglio di Amministrazione di Twitter ha deciso di
accettare la proposta del capo di Tesla di acquisire tutta l'azienda per oltre 43 miliardi di dollari, a un prezzo di 54,2 dollari per azione. Gli azionisti del social media riceveranno in contanti un premio del 5% rispetto all'ultima chiusura di Borsa a 51,70 dollari, e del 38% rispetto al prezzo delle azioni al 1° aprile, quando Musk rivelò di aver comprato una partecipazione del 9,2% nella società. Dopodiché
Twitter verrà delistata da Wall Street e diventerà una società privata.
Nell'annunciare l'accordo, l'
uomo più ricco del mondo ha ribadito che la libertà di parola è la base di una democrazia funzionante e sulla piattaforma si dibattono
questioni vitali per il futuro dell'umanità. Al riguardo, Musk ha riferito di voler introdurre nuove funzionalità, con gli algoritmi che diventeranno open source, i robot che verranno eliminati e tutti gli esseri umani che saranno autenticati. Per il 50enne sudafricano,
il social network è dotato di grandi potenzialità e bisogna solamente lavorare per sbloccarlo.
Il Presidente di Twitter, Bret Taylor, ha dichiarato che il CdA ha seguito un processo ponderato e completo per valutare la proposta di Musk, concentrandosi su valore, certezza e finanziamento. Alla fine, la scelta presa è quella migliore per gli azionisti, considerato anche il notevole premio in cash.
La società comunica che l'accordo dovrebbe concretizzarsi entro il 2022, previa approvazione da parte dell'Assemblea degli azionisti e delle Autorità di regolamentazione. A Wall Street Twitter è balzata ieri del 5,66% a seguito dell'uscita della notizia.
Musk-Twitter: le principali tappe dell'accordo
Il percorso che ha portato Elon Musk a mettere le mani su Twitter non è stato privo di difficoltà. Tutto iniziò con un sondaggio lanciato con un tweet, in cui chiedeva ai suoi followers se il social network rispettasse la libertà di parola e cosa eventualmente si sarebbe dovuto fare. In verità, il miliardario visionario aveva già messo in caldo una quota del 9,2% dell'azienda.
A quel punto il CdA di Twitter ha proposto a Musk di entrare nel Consiglio, ma un po' a sorpresa è scattato il rifiuto. Ciò ha scatenato un dibattito sulle vere intenzioni di Musk. Chi riteneva che non avesse alcuna volontà di immettersi nella gestione del social per mancanza di tempo, chi invece caldeggiava l'idea che potesse usare una sorta di figura ponte che gli consentisse la gestione per interposta persona. In realtà il geniale imprenditore aveva in mente solo una cosa: prendersi tutta l'azienda.
Così è arrivata la
grande proposta il 14 aprile, che inizialmente ha provocato distacco da parte dell'Amministrazione in quanto non era chiaro come tutti quei miliardi sarebbero stati sostenuti. Nel frattempo Twitter ha azionato una clausola legale per
impedire a Musk di oltrepassare una quota del 15% del capitale sociale.
Le carte in tavola si sono ribaltate quando verso il fine settimana scorsa è stato rivelato il piano di finanziamento a supporto dell'operazione: 25 miliardi sarebbero arrivati da prestiti di un gruppo di banche guidato da Morgan Stanley, 21 miliardi da fondi propri di Musk come potrebbero essere le azioni Tesla.
A quel punto, su pressione dei maggiori azionisti della società, gli amministratori sono stati costretti a sedersi al tavolo dei negoziati.
L'accordo rappresenta uno dei maggiori leveraged buyout mai visti, ma ancora potrebbe saltare se Musk non riuscirà a consegnare la componente azionaria della transazione o le Authority bloccheranno il compromesso.
Twitter: tornerà Donald Trump?
La domanda che in molti si stanno facendo in questo momento è se con l'accordo tra Elon Musk e Twitter
verrà riattivato l'account di Donald Trump, sospeso nel gennaio dello scorso anno dopo i fatti di Capitol Hill. L'ex inquilino alla Casa Bianca ha
escluso un suo ritorno, ribadendo che le sue comunicazioni sarebbero continuate attraverso la sua impresa di social media, Truth Social.
In realtà questo non è bastato per rassicurare i Democratici, che temono che il tycoon possa cambiare idea e ritornare protagonista nella piattaforma popolare. La democratica Mary Ann Marsh ha dichiarato che tutti dovrebbero essere preoccupati per questo, visto l'impatto che Trump ha avuto con il suo account Twitter. A suo avviso, il 75enne newyorchese farebbe di tutto per riprendersi il potere quando non ci sarà nessuno a fermarlo.
I Repubblicani ovviamente dal canto loro sperano che il cambiamento possa aprire la strada al grande ritorno. Musk finora ha fatto donazioni a entrambi i partiti del Congresso, ma l'accordo appena concluso con Twitter è stato salutato con grande indignazione dal fronte dei Democratici e dal giubilo dalle fila dei Repubblicani.