Una debacle di questa portata forse nessuno se l'aspettava veramente per le azioni Meta Platforms. Anche perché la gran parte di analisti e investitori sembra essere stata rapita dall'entusiasmo che si è creato intorno al progetto del metaverso. Ed è forse questo universo parallelo dai contorni ancora sfocati uno dei principali responsabili del caos sul titolo in Borsa.
Infatti, ad aver annerito l'umore degli investitori sono state le previsioni sui risultati del primo trimestre, fortemente condizionati dalla spesa che Meta sostiene per il metaverso. Il gigante di Menlo Mark ha previsto una cifra di 10 miliardi annui per arrivare all'obiettivo e a onor del vero erano stati in diversi a segnalare che l'investimento avrebbe finito per pesare sui conti aziendali.
Se questo lo si unisce a una crescita prevista dal 3% all'11%, tutto sommato anemica rispetto ai numeri soliti della società, si evince che qualche crepa sullo stato di salute del leader dei social media comincia ad affiorare, preoccupando non poco gli investitori. Soprattutto perché il problema è figlio di un tempo minore che le persone trascorrono sulle piattaforme di Meta, il che va a minare le entrate dell'azienda.
Meta Platforms: cosa pensano gli analisti sulle azioni
Il punto adesso è cosa fare con le azioni Meta una volta che hanno bruciato centinaia di miliardi in un solo giorno? La tentazione di entrare a mercato per acquistare a prezzi più bassi è alta, ma è la cosa giusta da fare alla luce del fatto che nei prossimi giorni il sell-off sul titolo potrebbe continuare? Bisogna pur sempre considerare anche un altro aspetto, ovvero che i titoli tecnologici in questo periodo corrono sul filo del rasoio per via dei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve. Di conseguenza, qualsiasi notizia negativa arrivi da quel versante sarà in grado di muovere i prezzi al ribasso in maniera molto consistente.
Secondo Frederic Rollin, consulente per gli investimenti senior di Pictet Asset Management, molte megacap come Meta, che sono valutate come titoli di crescita, potrebbero soffrire più di altri in un contesto di rendimenti in aumento, soprattutto se la loro crescita viene messa in discussione. Youssef Squali, analista di Truist Securities, sostiene che il gruppo guidato da Mark Zuckerberg si trovi nel mezzo di una tempesta perfetta, mentre Michael Nathanson, analista della società di intermediazione Moffett Nathanson, considera il crollo di Meta l'inizio della fine.
In mezzo a tanti scenari orwelliani, però c'è chi vede le cose in un'altra maniera, come Christopher Rossbach, Chief Investment Officer del gestore patrimoniale anglo-svizzero J. Stern & Co. Per l'esperto, quanto sta accadendo potrebbe essere un'opportunità per acquistare le azioni sul mercato perché, nonostante vi sia stato un rallentamento nella crescita degli utenti e costi più elevati che hanno deluso il mercato, i risultati del quarto trimestre mostrano ancora una solida performance in termini di ricavi e redditività.
Rossbach continua a vedere l'investimento nel metaverso in chiave positiva, perché esprime la volontà di Meta di primeggiare in una nuova sfera e tutto questo in futuro avrà ritorni molto importanti. L'asset manager prosegue evidenziando che il motivo per cui la trimestrale dell'azienda sembra negativa è che la si paragona con un periodo di crescita che è stato a dir poco eccezionale. E questo a mente fredda renderebbe difficile fare un raffronto obiettivo.