Momento di tregua in Borsa per Alibaba dopo il tonfo di giovedì 24 dicembre quando il titolo è precipitato del 13%. Il programma di buyback azionario per 10 miliardi di dollari fino alla fine del 2022 ha temporaneamente placato la bufera che si è abbattuta sul colosso e-commerce originata dall'Antitrust cinese.
Il giro di vite delle Autorità anti-monopolistiche contro i leader della tecnologia mondiale sta mettendo a dura prova la tenuta delle azioni sui mercati finanziari. Il danno sulla compagnia guidata da Jack Ma è evidente: fino a novembre la performance al NASDAQ dall'inizio dell'anno era arrivata al 50%, le vendite ripetute del mese di dicembre hanno risucchiato il guadagno portandolo a un misero 5%.
La difesa a spada tratta parte di Alibaba non è molto diversa da quella di altri giganti di Internet: l'Antitrust sta soffocando l'innovazione. Gli investitori però cominciano seriamente a preoccuparsi per il 2021, vista la piega che ha preso questa vicenda.
Alibaba: il pressing dell'Antitrust
L'annuncio da parte dei regolatori cinesi di aver avviato un'indagine antitrust nei confronti di Alibaba ha scosso quindi i mercati. La cosa riguarda anche l'affiliata Ant Group che sarà convocata presto per fornire delle informazioni. Nello scorso weekend ci ha pensato la Banca Centrale cinese ad aggiungere altra benzina sul fuoco, chiedendo alla fintech di rimodellare le sue operazioni di finanziamento e di credito al consumo.
Ricordiamo che la partecipata di Alibaba avrebbe dovuto fare il suo ingresso ad Hong Kong e Shangai nel mese di novembre, dopo un'IPO da 37 miliardi di dollari. Così non è stato in quanto le Autorità cinesi hanno bruscamente stoppato le operazioni.
Ora il bersaglio principale è comunque l'e-commerce, che è stato messo di fronte a diktat ben precisi. Per giunta i regolatori l'hanno informata del fatto che i commercianti saranno costretti a firmare dei patti di cooperazioni esclusivi in base ai quali viene loro impedito di offrire prodotti su piattaforme rivali.
Alibaba: 1,6 miliardi investiti nella formazione online
Nonostante le pressioni dall'alto, Alibaba comunque risulta essere sempre molto attivo negli investimenti, forte anche della grande liquidità di cui dispone. Adesso infatti ha puntato una startup cinese con un impiego di 1,6 miliardi di dollari insieme alla società d'investimento Tiger Global Management LLC .
La nuova leva si chiama Zuoyebang e si occupa di istruzione online sfruttando l'effetto che la pandemia ha lasciato ormai nelle abitudini della popolazione. Infatti in Cina si è creata un mercato che oggi vale 48 miliardi di dollari con riferimento all'apprendimento via Web. Una cifra che si è triplicata rispetto a 5 anni fa, sebbene l'entità viene amplificata dal fatto che per lunghi tratti del 2020 le scuole sono rimaste chiuse.
Zuoyebang oggi offre servizi di studio a distanza a oltre 50 milioni di studenti al giorno. Il denaro fresco che arriva da Alibaba servirà a mantenere una posizione di avanguardia rispetto al principale rivale di tutoraggio online, Yuanfudado. Quest'ultimo è sostenuto soprattutto da Tencent e oggi ha raggiunto una valutazione di 15,5 miliardi di dollari.
Oltre Alibaba, altri grandi investitori possono essere annoverati tra i sostenitori di Zuoyebang, come Softbank Vision Fund, Sequoia Capital China, FountainVest Partners, Goldman Sachs e GGV Capital. L'ultimo finanziamento è arrivato nel mese di giugno per una somma di 750 milioni di dollari.