I principali indici azionari americani viaggiano in prossimità dei massimi di sempre: l'S&P 500 si è stabilizzato sopra il livello di 4.200 punti e il Dow Jones vede quota 35.000; solo il NASDAQ-100 sembra meno convinto sebbene sia comunque vicino al top storico del mese di aprile.
A pesare sull'indice tecnologico sono le aspettative d'inflazione che fanno aumentare i rendimenti obbligazionari. Di conseguenza il timore degli investitori è che la Federal Reserve possa anticipare il rialzo dei tassi rispetto al 2023, anno in cui l'istituto centrale dovrebbe iniziare ad apportare qualche modifica. La paura del mercato riguarda anche la possibilità di un tapering tra l'autunno del 2021 e l'inizio del 2022, come del resto fatto presagire dall'ultimo verbale della FED.
Se almeno qualcuna di queste eventualità dovesse materializzarsi, la correzione dei listini statunitensi potrebbe essere pronunciata e questo basta per mettere in guardia gli investitori che vorrebbero in questo momento esporsi sui mercati a stelle e strisce.
Azioni: 3 motivi per investire in Europa
Tutto questo aprirebbe le porte alle azioni europei, che negli ultimi tempi hanno sovraperformato quelle americane. Ad esempio l'indice Stoxx Europe 600 nell'ultimo mese ha realizzato un guadagno del 2,3%, mentre l'S&P 500 solo dello 0,1%. Nei prossimi mesi i mercati europei potrebbero continuare ad avere la meglio e vi sono almeno 3 ragioni per sostenere tale tesi.
La campagna di vaccinazione
Le vaccinazioni anti-Covid in Europa stanno procedendo a ritmo spedito e piano piano stanno colmando il ritardo rispetto agli Stati Uniti. Questo significa che le attività economiche sono prossime alle riaperture e ciò accelererà il rimbalzo economico che ormai è pronosticato da tutti.
Ancora più importante in questa ottica è il sentiment di fiducia che i consumatori rivestono verso una nuova era di riscatto economico e sociale. Le persone hanno una gran voglia di spesa e la fiducia dei consumatori tedeschi salita a maggio ne è una eloquente dimostrazione.
La crescita degli utili
Il boom economico che si attende dopo la pandemia inevitabilmente porterà le aziende a vendere di più e di conseguenza ad aumentare gli utili. Nel 2022 i profitti attesi delle società che compongono lo Stoxx Europe 600 sono visti in crescita del 12%.
Questo renderà ancora più interessanti i multipli al prezzo attuale delle azioni. In media i titoli dell'indice europeo prezzano a 17,5 volte i profitti attesi per i prossimi 12 mesi, mentre le azioni dell'S&P 500 scambiano a 22 volte. In teoria quindi l'equity del Vecchio Continente è maggiormente a sconto, sebbene occorre dire che sono ormai anni che i multipli europei sono molto più bassi di quelli di Wall Street.
Gli alti rendimenti dei dividendi
Se si fa un raffronto tra i dividend yield delle azioni europee e di quelle americane non c'è storia: lo Stoxx Europe 600 rende circa il 5,4%, mentre l'S&P 500 solo l'1,5%. Ancora più marcata è la differenza se si considera il NASDAQ, perché i titoli tecnologici puntano molto di più sulla crescita e quindi sul reinvestimento degli utili, piuttosto che sulla remunerazione degli azionisti.
In questo momento poi il payout delle società europee è al di sotto della media degli ultimi 10 anni; ciò vuol dire che, nel momento in cui le società si riprendono dallo shock pandemico e iniziano a distribuire gli utili, soprattutto nel settore bancario che ha ricevuto limiti espliciti dalla BCE, a quel punto i dividendi avranno maggiore spazio per espandersi.