Per Banco BPM non c’è solo l’opzione Crédit Agricole per una fusione. Secondo quanto riportato da Milano Finanza infatti, sarebbero ancora aperti gli scenari di aggregazione con Unicredit e BPER Banca. Per il quotidiano, l’istituto di credito guidato da Jean Pierre Mustier avrebbe diversi vantaggi in una fusione con la banca guidata da Giuseppe Castagna, specie per quanto riguarda la riorganizzazione societaria presente nel Piano industriale.
Diversi soci storici della banca di Piazza Gae Aulenti inoltre hanno una presenza nella compagine azionaria di Banco BPM e spingerebbero per un rilancio delle attività in Italia del gruppo. Per quanto riguarda il dossier BPER Banca è da evidenziare come i due istituti non sono nuovi dal tentare una fusione (2007 e 2016).
Anche se la banca guidata da Alessandro Vandelli è impegnata nell’acquisto delle 532 filiali del nuovo colosso Intesa Sanpaolo-UBI Banca, gli obiettivi sono quelli di crescere ancora ed è quindi possibile che BPER veda di nuovo in Banco BPM un potenziale partner. Le speculazioni in merito a una fusione hanno spinto i prezzi delle azioni Banco BPM in Borsa, dove hanno messo a segno un rialzo di quasi il 32%.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, a fine settembre le azioni Banco BPM avevano già fornito un duplice segnale positivo composto da un pattern di bullish Engulfing e dal raggiungimento del sostegno corroborato dalla linea di tendenza che unisce i minimi del 15 giugno e 3 agosto 2020.
Il veloce impulso ascendente che è scaturito dalla conferma del modello di reversal ha permesso ai compratori di violare sia il livello orizzontale a 1,4675 euro, espresso dai top dell’8 giugno 2020, che quello dinamico ottenuto collegando i massimi del 21 luglio e 10 settembre 2020.
I prezzi sembrano ora intenzionati a mirare al test di zona 1,726 euro, dove passa la trendline disegnata con i top del 10 marzo e 21 luglio 2020. Una violazione di tale ostacolo permetterebbe alle quotazioni di spingersi nell’intorno psicologico dei 2 euro. Nel breve periodo, si potrebbero valutare strategie di natura long da 1,72 euro, con stop loss localizzato a 1,5614 e obiettivo a 1,90 euro.