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Banco BPM e Crédit Agricole hanno firmato un accordo di riservatezza per lo scambio di dati in vista di una possibile fusione. Dettagli e analisi tecnica
Il risiko del comparto bancario europeo sembra essere pronto a continuare con Banco BPM e Crédit Agricole. Secondo quanto riportato dalla stampa infatti, i due istituti di credito avrebbero firmato un accordo di riservatezza per lo scambio di informazioni e dati, il quale avrebbe la possibilità di anticipare le discussioni vere e proprie in merito a una fusione.
Le due banche non sono sconosciute. A giugno 2019 infatti erano stati presi accordi per una put option per Banco BPM sul 10% di Agos, detenuta al 39% dall’istituto guidato da Giuseppe Castagna e per il 61% da Crédit Agricole. L’opzione è da esercitare a giugno 2021 ad un prezzo di 150 milioni di euro.
In questo senso, gli analisti di Mediobanca avevano evidenziato come la fusione potrebbe avvenire in un modo diverso dal solito: si tratterebbe di un’operazione M&A inversa delle attività della banca francese in quella italiana. In sostanza, Banco BPM dovrebbe acquistare le azioni di Crédit Agricole Italia. A questo punto l’istituto francese diventerebbe azionista di controllo della nuova realtà quotata. Per gli esperti le sinergie nette che si potrebbero sbloccare sono nell’ordine degli 0,2 miliardi di euro.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Graficamente i prezzi delle azioni Banco BPM hanno evidenziato una decisa forza dopo aver rimbalzato a ridosso della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 15 giugno e 3 agosto 2020. L’ascesa in essere ha dato modo ai compratori di violare l’area resistenziale a 1,4675 euro e quella fornita dalla trendline disegnata con i top del 21 luglio e 10 settembre 2020.
La salita degli acquirenti è poi stata fermata dalla parte superiore del canale ascendente evidenziato nel grafico, zona da cui ha preso il via una correzione. Fino a quando le quotazioni non dovessero tornare al di sotto di 1,436 euro, il titolo rimane interessante per un’eventuale operazione di acquisto, specie nel caso di una correzione a 1,486 euro.
Una violazione dei top di ottobre, a 1,7123 euro, avrebbe la possibilità di dare nuova forza al fronte rialzista, con i corsi che avrebbero quindi la possibilità di mirare all’area degli 1,80 euro in primis, per poi passare a 1,986 euro.
Questi livelli corrispondono al 50% e al 61,8% del ritracciamento di Fibonacci ottenuto da tutto il movimento discendente iniziato nella seconda metà di febbraio 2020. Operativamente, si potrebbe attendere un arrivo dei prezzi a 1,486 euro per valutare una strategia di natura long con stop loss a 1,408 euro e obiettivo principale a 1,60 euro.