L’Arabia Saudita si affaccia sul mercato dei green bond. Il Public Investment Fund (PIF) saudita ha di recente emesso il primo green bond da 3 miliardi di dollari. L’obbligazione è volta a finanziare gli investimenti green del Paese che comprendono progetti nel settore delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, della gestione delle acque, della prevenzione e controllo dell’inquinamento, della mobilità elettrica e architettura sostenibile.
Green bond Arabia Saudita: domanda supera i $24 miliardi
Il bond è stato emesso in tre tranche con scadenze a 5, 10 e 100 anni e le richieste hanno superato i 24 miliardi di dollari. Il prezzo è stato fissato a 125 punti base e 165 punti base sopra i Treasury USA per il quinquennale e il decennale, mentre il rendimento del bond a 100 anni è stato fissato al 6,7% annuo.
L’Arabia Saudita si è impegnata ad azzerare le emissioni di carbonio entro il 2060 e questa emissione è a sostegno dell’agenda verde del Paese che segue i precedenti annunci del fondo pubblico, come il lancio del MENA Voluntary Carbon Market e i vari progetti rinnovabili che PIF sta guidando come parte del suo impegno a sviluppare il 70% della capacità di energia rinnovabile dell’Arabia Saudita delineata dalla Saudi Vision 2030.
Nel febbraio 2022 PIF ha pubblicato il proprio Green Finance Framework, conforme ai Green Bond Principles 2021 dell’International Capital Market Association e ai Green Loan Principles 2021 della Loan Market Association.
“Questa emissione inaugurale di green bond è una pietra miliare storica per il PIF, che segna l’istituzione del suo programma di mercati dei capitali internazionali, uno degli obiettivi chiave del PIF.” ha affermato Fahad AlSaif, responsabile della divisione Global Capital Finance di PIF.
“Inoltre, consentirà al PIF di diversificare ulteriormente le sue fonti di finanziamento del debito, contribuendo così a promuovere investimenti d’impatto in Arabia Saudita e a livello internazionale”, ha precisato AlSaif.
Green bond Arabia Saudita: obiettivo diversificazione dell’economia
PIF punta a investire 40 miliardi di dollari nell’economia domestica quest’anno, circa il 5% del Prodotto Interno Lordo del Paese. L’obiettivo resta sempre la diversificazione, un fatto che accresce l’outlook del regno nel medio-lungo termine.
Da evidenziare l’impennata del tasso di occupazione femminile da meno del 20% nel 2016 ad oltre il 35% lo scorso anno. La monarchia ha voluto incentivarla per consentire all’economia di camminare sulle proprie gambe, indipendentemente dal settore petrolifero. Parallelamente, sono stati tagliati i sussidi per l’energia ed è stata introdotta l’IVA su alcuni beni.
Il green bond arriva dopo che il Public Investment Fund ha ricevuto prestiti per 11 miliardi di dollari dalle banche nel 2018, seguiti da altri 10 miliardi nel 2019. Si tratta di un salto di qualità da parte del Paese, un modo per ampliare le fonti di approvvigionamento sul mercato dei capitali internazionali.