I minimi storici registrati nella primavera del 2020 sono un ricordo lontano nel tempo per il petrolio. Lo scoppio della pandemia a livello globale e le misure di distanziamento sociale imposte praticamente in simultanea da gran parte dei Paesi del Mondo avevano mandato in cortocircuito il sistema sia sul fronte della domanda che dell'offerta. Ecco che le quotazioni del WTI erano addirittura cadute in territorio negativo. A partire dai low di fine aprile 2020, i prezzi del greggio sono stati protagonisti di una lunga cavalcata al rialzo. A sostenere i prezzi diversi fattori, non ultimi i temi geopolitici legati alla delicata situazione che si sta vivendo in Europa e nel Mondo con la guerra tra Russia e Ucraina.
WTI: cosa ci dice il quadro tecnico?
Ma cosa fare ora con il petrolio? E' ancora l'ora di andare long o qualche segnale di debolezza sembra palesarsi all'orizzonte? Osservando il grafico di medio/lungo non si può negare che il trend di fondo è ancora propositivo. I continui rialzi dei mesi scorsi hanno spinto le quotazioni del WTI fino al raggiungimento di quota 128 dollari al barile. Eppure nel breve termine la tendenza di fondo sembra che sia cambiata. Dopo il retest dell'area psicologica dei 120 dollari, le quotazioni dell'oro nero hanno iniziato una parabola ribassista che ha portato i prezzi a perdere in poco tempo oltre il 20% del loro valore.
Studiando l'analisi tecnica mettiamo in luce la candlestick ad altissima volatilità del 05 luglio scorso, candela che dimostra buone probabilità di continuazione del trend ribassista delle ultime settimane. Bear pattern rappresentato anche dall'hangingman lasciato in eredità dalla seduta dell'11 luglio.
Da un punto di vista operativo, la discesa dei prezzi ha spinto le quotazioni del petrolio in prossimità di importanti supporti statici, quelli posti in area 92,50 dollari al barile. Da qui potremmo assistere a un rimbalzo capace di riportare il WTI su valori di vendita. Così fosse, ecco che un'operatività short per beneficiare dell'attuale debolezza del petrolio potrebbe essere sviluppata entrando short a 103,80 dollari al barile. Con stop loss posto a 106,40, il target a quel punto sarebbe individuabile a 98 dollari al barile.