Le quotazioni del petrolio WTI continuano a veleggiare a ridosso dei massimi da oltre due anni, con gli investitori che rimangono in attesa delle decisioni che prenderà l’OPEC+ nel meeting che si terrà domani, 1 luglio 2021. In un quadro in cui le attese per la domanda di oro nero sono in rialzo per tutte le principali associazioni del settore grazie alla sempre più ampia diffusione dei vaccini, sarà importante capire cosa decideranno di fare i principali Paesi produttori.
Il Cartello potrebbe infatti adottare ancora un atteggiamento prudenziale, specie per via dell’aumento dei contagi dalla variante Delta del Covid-19, che entro pochi mesi potrebbe diventare dominante e provocare un’altra serie di limitazioni alle libertà di movimento.
Riunione OPEC+ 1° luglio: cosa attendersi?
Al momento, l’output dei Paesi produttori di petrolio rimane al di sotto dei livelli pre-pandemici. Secondo Rystad Energy, l’OPEC+ potrebbe aumentare la sua produzione di 500mila barili al giorno a partire dal prossimo agosto. Da segnalare come di recente il Cartello abbia dichiarato di attendersi un deficit di domanda pari a 2,2 milioni di barili al giorno.
Il gruppo potrebbe anche tenere in considerazione la possibilità di un accordo sul nucleare tra Iran e USA, che avrebbe la possibilità di riversare sul mercato 1,5 milioni di barili al giorno in più da dicembre dai 600.000 di maggio. Ricordiamo come dopo aver tagliato in maniera importante la produzione di greggio, l’OPEC+ ha ripristinato un output di 2,1 milioni di barili al giorno da maggio a luglio 2021.
Petrolio WTI: come operare in attesa del vertice OPEC+?
Da un punto di vista grafico, i prezzi del petrolio WTI continuano ad essere saldamente orientati al rialzo, con le quotazioni che continuano a mantenere una struttura caratterizzata da minimi crescenti. È positivo evidenziare come le quotazioni della materia prima siano riuscite a superare l’area resistenziale individuabile tra i 64,50 e i 66,80 dollari al barile e prima di mettere a segno una correzione più strutturata si potrebbe assistere ad un ritorno verso la soglia psicologica degli 80 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 5 e 23 giugno 2020.
Per i venditori la situazione sembra più complessa, e solo una violazione della trendline che unisce i minimi del 21 maggio a quelli del 18 giugno 2021 potrebbe creare i presupposti per una correzione fino al coriaceo livello di concentrazione di domanda a 66 dollari. Da un punto di vista operativo, nel brevissimo periodo si potrebbero valutare strategie di matrice short sulla rottura dei 72 dollari. Lo stop loss sarebbe localizzato a 74,70 dollari, mentre l’obiettivo a 68 dollari.