Immaginare il petrolio tornare ai livelli pre-pandemici sembrava più di un miraggio nel marzo del 2020. Allora era appena scoppiata la pandemia e si era creata una profonda frattura all'interno dell'OPEC+ con la guerra tra Russia e Arabia Saudita. In quei giorni infatti i prezzi dei future precipitarono al punto da arrivare a quotare in negativo, con gli operatori preferivano pagare per liberarsi degli stock di greggio.
Oggi la situazione si è letteralmente ribaltata. La ripresa della domanda conseguente alla riapertura delle attività economiche ha determinato un rally che ha riportato il Brent e il WTI ai massimi del 2018, intorno ai 70 dollari al barile.
Negli ultimi mesi inoltre tutto quanto è stato favorito anche dalla debolezza del dollaro americano, che ha spianato la strada alla crescita di un pò di tutte le materie prime. La tendenza in atto lascia supporre che gli investitori continueranno a puntare sull'oro nero ancora per qualche tempo, ma fin dove si spingeranno i prezzi?
Petrolio: le opzioni dicono long
Osservando il mercato delle opzioni, molte cose lasciano supporre che il petrolio potrebbe anche arrivare alla soglia di 100 dollari entro la fine del 2022, un traguardo che manca dal 2014. I contratti dicembre 2022 con strike price a 100 dollari stanno aumentando a dismisura sul New York Mercantile Exchange e in questo momento ve ne sono in circolazione oltre 60.000 che coprono 60 milioni di barili di WTI. Per quanto riguarda il Brent, a Londra gli stessi contratti con scadenza dicembre 2021 sono arrivati a 32 milioni di barili.
I trader in realtà non si aspettano tutti che il prezzo del petrolio possa realmente raggiungere quella quota, ma sono convinti che il valore del premio pagato sul mercato sarà destinato a salire, ottenendo un ottimo profitto. Basti pensare che lo stesso è aumentato da 27 a 66 centesimi dalla fine dello scorso anno ad oggi per le opzioni call dicembre 2022 con prezzo d'esercizio 100 dollari.
La ragione di questa fiducia va ricercata nella volatilità. Gli acquirenti infatti sono convinti che le oscillazioni di prezzo saranno più violente e questo tenderà a far aumentare il Vega delle opzioni dando loro maggiore valore, anche se il prezzo del sottostante dovesse rimanere inalterato. Attualmente infatti la volatilità è relativamente bassa e il costo delle opzioni call è abbastanza economico. Questo per effetto del fatto che le put sono per il momento più onerose in quanto i trader cercano ancora di coprirsi dal rischio di improvvise discese.
Petrolio a 100 dollari? Il parere degli analisti
Gli analisti in genere sono divisi sulla possibilità che il petrolio possa quotare in breve tempo a 100 dollari, sebbene pensano che la cosa non sia impossibile. Adam Webb, Chief Investment Officer della società di trading Blue Creek Capital Management LLC, ha preferito comunque finanziare la puntata attraverso la vendita di opzioni put, in quanto ritiene che le call siano insostenibili a buon mercato. Ad ogni modo, lo strategist crede che il rimbalzo dell'economia americana darà una mano al greggio per proiettarsi verso grandi obiettivi.
Ottimista è anche Natasha Kaneva, analista di JP Morgan, la quale ritiene però che la domanda dovrebbe salire ai livelli pre-pandemici affinché si possa vedere il livello di 100 dollari al barile. Tuttavia, secondo l'esperta vi è un rischio determinato dall'aumento delle esportazioni dall'Iran qualora questi dovesse raggiungere un accordo sul nucleare con gli Stati Uniti.
Molto più cauto è invece Jean-Louis Le Mee, CEO di Westbeck Capital Management LLP, nonostante sostenga che i prezzi dell'oro nero marcheranno un record nel 2023. Le Mee sottolinea che ci sono tantissime opzioni call a 100 dollari, però avverte che tali contratti potrebbero perdere valore se la volatilità dovesse aumentare in prossimità della scadenza, proprio perché entra in gioco il fattore Theta.
Il fondo comunque ha venduto call 65 dollari con scadenza dicembre 2022 che aveva acquistato nel 2020 realizzando ottimi profitti e, con il ricavato, ha acquistato opzioni con strike price 80 dollari che scadono nel 2023.