Le quotazioni petrolio proseguono in rialzo sui mercati dopo che anche l'Arabia Saudita, come altri membri dell'OPEC+, ha espresso cautela sull'aumento della produzione rilevando come la crescita della domanda sia ancora influenzata dalla pandemia di Covid-19.
Il ministro dell’Energia, Abdulaziz bin Salman, nei giorni scorsi ha dichiarato a Bloomberg TV che i produttori non dovrebbero dare per scontato l’aumento dei prezzi. Questa posizione conservatrice è stata ripresa sia dalla Nigeria sia dall’Azerbaigian.
In attesa del prossimo meeting, in agenda il 4 novembre 2021, Abdulaziz ha affermato che la domanda potrebbe aumentare da 500mila a 600mila barili al giorno se l’inverno dell’emisfero settentrionale sarà più rigido del normale e le aziende passano dal gas al greggio.
Tuttavia, più barili rilasciati dal Cartello non sarebbero sufficienti per contenere i costi del gas in Europa e in Asia o della benzina negli Stati Uniti. Vediamo ora cosa si aspetta Goldman Sachs sul petrolio e altri analisti del settore.
Materie prime, petrolio: le previsioni di Goldman Sachs
Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le stime sull’oro nero. Il Brent è dato a quota 90 dollari al barile a fine anno, sulla base di una domanda globale legata al ciclo più solida delle previsioni del consenso e dell’International Energy Agency (IEA). Da inizio anno il petrolio sta registrando una performance tra il +66% per il WTI e il +75% del Brent.
La banca d’affari ritiene che la domanda di greggio rimarrà vicino ai livelli pre-pandemici di 100 milioni di barili al giorno durante l’inverno grazie al rimbalzo dei Paesi asiatici, fattori stagionali e la ripresa della domanda di carburante.
Inoltre, il passaggio da gas a petrolio potrebbe contribuire ad alimentare le richieste di greggio di almeno un milione di barili al giorno, spingendo il Brent oltre il prezzo stimato per la fine dell’anno. Secondo gli esperti del colosso finanziario statunitense, c’è ancora sufficiente margine al rialzo grazie alla rimozione delle restrizioni ai viaggi internazionali e al ritmo ancora robusto della crescita economica quest’anno e il prossimo.
Questo outlook positivo sulla domanda non viene intaccato anche tenendo conto dei potenziali danni delle varianti di Coronavirus, dei problemi della Cina nel comparto immobiliare ed energetico. "Sembra che il continuo calo delle scorte globali sia ancora ampiamente previsto nei prossimi mesi e solo una scalfittura nella crescita della domanda potrebbe modificare il sentiment sottostante", ha detto Tamas Varga, analista di PVM Oil Associates a Londra.