Quando si parla di contratti derivati, come futures e opzioni, si pensa subito al CME, tuttavia non è la sola Borsa nella quale si possono negoziare questo tipo di strumenti finanziari regolamentati. Esiste infatti anche l’Intercontinental Exchange (ICE) che con una serie di acquisizioni a partire dal 2001 è diventato insieme al CME Group uno dei mercati più importanti per quanto riguarda il trading sulle materie prime. Vediamo insieme tutti i dettagli.
ICE Futures Europe: cos'è e come funziona mercato delle materie prime
Fondata nel 1981 come International Petroleum Exchange of London (IPE) e acquisita dall’Intercontinental Exchange (ICE) nel 2001, ICE Futures Europe offre contratti future e opzioni su energia ed emissioni di riferimento.
ICE gestisce una serie di mercati in tutto il mondo, quindi potresti averlo già sentito durante la ricerca di diversi tipi di strumenti finanziari. L’Intercontinental Exchange è stato fondato negli Stati Uniti nel 2000. ICE Futures Europe è la più grande Borsa regolamentata di future sull'energia in Europa e la seconda più grande al mondo.
Ospita oltre il 50% del commercio mondiale di future sul greggio e sul petrolio raffinato e il suo contratto di riferimento - ICE Brent Crude - prevede il prezzo di due terzi del petrolio fisico mondiale. Dal 2003 ICE Futures Europe ha collaborato con il Chicago Climate Exchange per ospitare i suoi mercati elettronici e nel 2005 l'intero portafoglio di futures sull'energia è diventato completamente elettronico.
Con sede a Londra, ICE Futures Europe copre un'ampia gamma di settori, con particolare attenzione all'energia. Nel dettaglio, fornisce accesso a contratti derivati su petrolio, tassi di interesse, carbone, gas naturale e su prodotti agricoli come cacao, zucchero bianco e grano da foraggio.
Intercontinental Exchange (ICE): che cos’è e su quali strumenti si può fare trading
L'Intercontinental Exchange (ICE) è stato fondato da Jeffrey C. Sprecher nel 2000 ad Atlanta, in Georgia. Sprecher era uno sviluppatore di centrali elettriche che desiderava creare una piattaforma più trasparente ed efficiente per il commercio di materie prime energetiche.
Rispetto al trading manuale, la nuova piattaforma ha fornito una maggiore trasparenza dei prezzi, efficienza, liquidità e ha avuto costi inferiori. Sprecher ha ricevuto il sostegno di alcune grandi banche d’affari e non solo: Goldman Sachs, Morgan Stanley, BP, Total, Shell, Deutsche Bank e Société Générale.
Quando è stata fondata, l’obiettivo principale dell’azienda era quello di focalizzarsi sui prodotti energetici, in particolare petrolio greggio e raffinato, gas naturale, energia ed emissioni. Attraverso varie acquisizioni, le attività della società si sono ampliate per includere altre materie prime, come zucchero, cotone e caffè, oltre alle Borse estere e ai futures su indici azionari.
Nel 2001 ha acquisito l’International Petroleum Exchange (IPE), che ora si chiama ICE Futures Europe, il New York Board of Trade (NYBOT) nel 2007, chiamato ora ICE Futures U.S. e, successivamente, il Winnipeg Commodity Exchange (WCE), chiamato ora ICE Futures Canada.
L’ICE ha proseguito con le sue acquisizioni nel 2008 con il Gruppo Creditex, European Climate Exchange (ECX) nel 2010, NYSE Euronext nel 2013, Interactive Data Corporation (IDC) nel 2015, Standard & Poor’s Securities Evaluations nel 2016, Virtu BondPoint nel 2017 e la Borsa di Chicago (CHX) nel 2018.
Grazie a queste acquisizioni l’Intercontinental Exchange è diventato uno dei più grandi mercati di futures sulle commodity del mondo con sede a Londra (ICE Futures Europe), New York (ICE Futures U.S.) e Winnipeg (Canada Futures ICE). ICE è diventata una società quotata in Borsa il 16 novembre 2005 ed è stata aggiunta all’indice Russell 1000 il 30 giugno 2006.