Il rally del cobalto non si arresta. Quest'anno la materia prima ha già raggiunto una quotazione di 21 dollari a libbra, con picchi di 25 dollari nel primo trimestre. L'aumento di prezzo è stato del 40% dal 1°gennaio 2021 e secondo alcuni analisti entro il 2024 le quotazioni potrebbero arrivare anche a 40 dollari. Cosa ha reso così prezioso questo materiale è facile a dirlo: è un elemento essenziale per i produttori di veicoli elettrici.
Le vendite di questi ultimi sono raddoppiate nei primi 3 mesi di quest'anno, quindi è inevitabile che la domanda di cobalto sia assolutamente in crescita. Quello su cui ci si interroga è cosa succederà in futuro presumendo che il mercato delle auto elettriche sarà in continua espansione.
Estrazione di cobalto: un problema etico
La domanda è tutt'altro che banale, perché esiste un problema di natura etica che tutte le grandi aziende che utilizzano batterie a cobalto si stanno ponendo. Oltre il 60% dell'offerta dell'elemento chimico proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, dove però l'estrazione mineraria è in capo a Glencore, una multinazionale anglo-svizzera, e a una serie di società cinesi su cui sono state mosse critiche per lo sfruttamento del lavoro minorile.
Addirittura si stima che il 15% dell'estrazione viene fatta a mano e con la presenza spesso di bambini. Il Governo del Congo ha iniziato a muoversi per cercare di eliminare il lavoro minorale ed evitare tutte quelle condizioni di schiavitù, ma ancora c'è da fare parecchia strada perché per ottenere questo è necessario trovare altre fonti di sostentamento per le popolazioni più povere.
Intanto diverse case automobilistiche stanno agendo in maniera autonoma. Ad esempio BMW ha dichiarato che acquisterà cobalto solo dalle miniere in Australia e Marocco. Dissuadere gli utilizzatori di cobalto è il principale obiettivo di Entreprise Générale du Cobalt che sta firmando accordi in tal senso con i principali player del mercato.
Cobalto: Tesla e Volkswagen verso materie prime alternative
Tesla e Volkswagen dal canto loro si sono impegnate a ridurre l'uso del cobalto nei prossimi anni. La fabbrica di Shangai che produce le auto Model 3 di Palo Alto utilizza in gran parte batterie al litio-ferro, così come il colosso tedesco il mese scorso ha fatto sapere che adotterà lo stesso materiale per i suoi nuovi modelli a partire dal 2023.
C'è da considerare che oggi il litio-ferro viene utilizzato solo nel 14% della produzione di batterie a livello mondiale e, in base alle previsioni, entro il 2030 la quota dovrebbe salire al 15% o al 20%. Come spesso accade, la Cina è all'avanguardia, dove un numero sempre maggiore di auto elettriche viene prodotta sfruttando la chimica alternativa al cobalto.
Ridurre l'approvvigionamento di cobalto potrebbe avere un effetto sui prezzi di breve durata, perché comunque per raggiungere gli obiettivi prefissati di riduzione di emissioni di CO2 c'è ancora gran bisogno di questa materia prima.
Altre miniere potrebbero entrare in funzione solo una volta che il prezzo supera una certa soglia, indicata da alcuni in 25 dollari. Bisogna ricordare che nel 2019, Glencore ha chiuso la miniera di Mutanda in Congo per via di prezzi che erano finiti a 12 dollari la libbra. E la multinazionale con sede a Baar, in Svizzera, è il più grande produttore di cobalto al Mondo, nonché principale fornitore di Tesla.