Il 2022 è un anno disastroso per chi ha scelto il reddito fisso come investimento principale. Un discorso che vale per l’obbligazionario europeo e in modo più sfumato, per merito dell’effetto cambio, per quello americano. Esiste però un comparto molto particolare e localizzato che sta uscendo massacrato da questo 2022 con una performance che in nemmeno un anno ha dimezzato il valore dell’investimento. Sto parlando dell’investimento nelle obbligazioni high yield dell’Asia.
L’ETF che ho analizzato è il Tabula Haitong Asia ex-Japan High Yield Corporate USD Bond ESG Eur hedged che, come dice la descrizione, replica coprendo il rischio cambio l’indice iBoxx MSCI ESG USD Asia ex-Japan High Yield Capped.
La struttura di questo ETF
All’interno dell’ETF troviamo obbligazioni aziendali ad alto rendimento dell'Asia (Giappone escluso) selezionate con parametri ESG (ambientali, sociali e corporate governance) denominate in dollari americani.
L’ETF è stato lanciato poco più di un anno fa e per un costo di 0,65% all’anno investe in obbligazioni ad alto rendimento con un cap del 3% per emissione e del 50% per settore.
Quotato in Germania e Italia, entrando nel sito dell’emittente scopriamo le caratteristiche di un prodotto estremamente speculativo che giustifica il -45% da inizio anno. Basta osservare il rating a scadenza per rendersene conto, ovvero un incredibile 20%. Il rating medio del portafoglio è doppia B ma in questo caso il premio al rischio rispetto all’equivalente investimento in bond high yield europei è di oltre 12 punti percentuali.
La duration dell’ETF di Tabula è contenuta sotto quota 3 e la diversificazione per emittenti (72) non è elevata probabilmente anche a causa di un settore non ancora maturo e poco frequentato. La causa del disastro 2022 si chiama ovviamente Cina. Il peso del dragone è di quasi il 50% all’interno del portafoglio, seguito al 21% da emittenti indiani e poi con l’11% ciascuno Indonesia e Hong Kong.
Finanziari e real estate fanno la parte del leone a livello settoriale e questo è un altro elemento di criticità visto che insieme questi due settori coprono i due terzi dell’ETF. Inutile citare gli emittenti in quanto semisconosciuti al pubblico italiano.
Quello che bisogna sempre considerare quando si investe in comparti ad alto rendimento come questi è che non solo il business aziendale, ma anche il quadro regolamentare dei paesi emergenti di riferimento e la trasparenza contabile non a livelli “occidentali” delle società nelle quali si va ad investire, sono fattori determinanti per il risultato finale. Negli ultimi tempi la fiducia nelle istituzioni cinesi è diminuita anche per il timore di una escalation bellica sulla questione Taiwan. E quando il mercato perde fiducia gli asset più rischiosi sono quelli che subiscono le perdite maggiori. A volte si creano occasioni, altre volte sono un segnale di stress da non ignorare.