Gli ETF bilanciati stanno lentamente prendendo possesso anche del mercato italiano. Vanguard ha riscosso un grande successo con la sua linea di ETF LifeStrategy e così anche VanEck ha deciso di buttarsi in un’arena ancora poco frequentata ma molto fertile visto il numero crescente di piccoli investitori e consulenti alla ricerca di soluzioni semplici, all inclusive in termini di asset allocation e poco costose.
La casa americana ha così deciso di quotare a Milano tre ETF in grado di coprire tre profili di rischio distinti. Strumenti già presenti sul mercato olandese dal 2009 che trovano nelle loro descrizioni i nomi conservativo, bilanciato e crescita. Nomi parlanti che andranno ad inserire gli ETF nella zona del 20-40-60% di allocazione azionaria. Una sovrapposizione con Vanguard ma con qualche dettaglio interessante che andiamo a vedere insieme.
I nuovi prodotti in dettaglio
Prima di tutto la componente azionaria aumenta del 5% per il profilo conservativo e del 10% per gli altri due profili per effetto di una quota dedicata alle azioni immobiliari (REIT). Questa integrazione permette all’ETF di fregiarsi della classificazione multi asset essendo considerati i REIT investimenti alternativi.
Partendo dal profilo più conservativo notiamo come il peso degli Stati Uniti è del 25% (considerando azioni e obbligazioni) seguito da Germania al 18%, Francia al 10% e Paesi Bassi e Italia al 6%. Domina per questo profilo la componente obbligazioni statali al 35% seguita dai titoli finanziari al 11%, REIT al 5% e titoli farmaceutici al 4% che rappresentano il settore azionario dominante.
La particolarità di questi ETF multi asset è legata al benchmark che non è unico, ma composito. Sempre per l’ETF conservativo gli indici che compongono il benchmark sono quattro con diversi pesi (25% Solactive Sustainable World Equity Index, 5% GPR Global 100 Index, 35% iBoxx SD-KPI EUR Liquid Corporates Index, 35% Markit iBoxx EUR Liquid Sovereign Diversified 1-10 Index). L’ETF ha poi la caratteristiche di essere stato classificato secondo la normativa SFDR sulla sostenibilità come articolo 8, quindi di fatto è uno strumento che potrebbe soddisfare quei clienti che risponderanno di avere una certa preferenza per la sostenibilità nei questionari Mifid.
La replica degli indici è fisica ottimizzata, il costo leggermente superiore al LifeStrategy essendo pari a 0,28% annuo.
Andando sugli altri due ETF che ricalcano in proporzioni diverse i vari indici, da notare il costo leggermente superiore, rispettivamente 0,30% e 0,32% per balanced e growth.
Non cambiano nemmeno i pesi geografici e settoriali dominanti. Nel bilanciato Stati Uniti al primo posto con il 30% seguiti da Germania con il 13%. Titoli di stato al 27%, REIT al 9% e obbligazioni finanziarie al 8% rappresentano le prime asset class per peso.
Chiudendo con l’ETF multi asset growth, quello a maggior contenuto azionario, ritroviamo Stati Uniti al 37% seguiti da Giappone al 10% (si sente in questo caso il maggior peso di azioni), Germania e Francia al 9%.
Titoli di stato al 16%, REIT al 9%, azioni bancarie e farmaceutiche al 7% completano il panorama delle prime asset class in portafoglio.
Una novità, questa di VanEck, che non può che fare bene ad una tipologia di investimento ancora acerba ma dalle grandi potenzialità, quella dei bilanciati. C’è da scommettere che altre novità da parte di emittenti diversi arriveranno a breve.