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Un altro Paese BRICS in grande difficoltà economiche e sociali a causa del dilagare del Covid-19 all'interno dei propri confini
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Il prolungamento del lockdown a fine maggio unito alla delusione per gli scarsi stimoli fiscali sinora messi in campo del Governo hanno portato il mercato a vendere Rupie ed azioni indiane
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Per l'indice MSCI India la rottura ribassista di lungo periodo appare senza appello
Tranne che per gli Stati Uniti addirittura positivi da inizio anno sul Nasdaq, sembra proprio che il Covid-19 abbia avuto la capacità di danneggiare non solo la salute dei cittadini ma anche i listini di Borsa dei Paesi più colpiti: Europa in calo da inizio anno di oltre il 20%, con Italia e Spagna vicini a -30%; Brasile anch’esso a -30% mentre la Cina, la prima ad uscire, è prossima ad un ritorno borsistico pari a zero dall’inizio dell’anno.
C’è però un altro Paese che sembra mostrare enormi difficoltà e guarda caso fa anch’esso parte di quei BRICS che hanno fatto vedere tutti i loro limiti nella gestione della pandemia. Se la Russia è il secondo Paese più colpito ed in Sud Africa si rischia la catastrofe umanitarie nelle township, l’India sta subendo un durissimo lockdown che si protrarrà fino alla fine di maggio con conseguenze economiche altissime per uno Stato molto popoloso e con una povertà diffusa.
Anche a livello di listino azionario, la Borsa indiana si conferma la peggiore del Continente asiatico con un calo da inizio anno di quasi il 30%. La stessa Rupia mostra tutte le sue fragilità essendo sempre molto vicina ai suoi valori di minimo storico contro Dollaro americano.
Le quotazioni del listino azionario indiano sono scivolate dalla fine di aprile di oltre il 10% per effetto di uno stallo nelle decisioni del Governo centrale di fornire stimoli fiscali per contrastare la diffusione dell’epidemia all’interno del Paese. Inizialmente il Governo aveva promesso misure nell’ordine del 10% del PIL, ma secondo molti analisti ciò che si è visto finora non arriva nemmeno al 1%. Goldman Sachs stima un calo del PIL del 45% annualizzato nel secondo trimestre 2020.
La struttura grafica dell’indice MSCI India non sembra invogliare all’acquisto. Dopo una violentissima caduta verticale a marzo di quasi il 40% dai massimi, il rimbalzo che è seguito si è fermato esattamente a ridosso della metà del ritracciamento dell’intero movimento bearish. Considerando anche i livelli di resistenza statici sollecitati, l’inversione degli ultimi giorni fa propendere per un nuovo affondo verso il basso con l’incognita pendente della svalutazione del cambio.
India: come investire con gli ETF
Per chi volesse investire nella borsa indiana esistono diversi ETF quotati in Italia, quello di Lyxor MSCI India risulta essere il più interessante per capitalizzazione e liquidità. Come per la maggior parte degli ETF impegnati nel mondo emergente la replica è sintetica (swap based). Punto di forza di questo ETF la sua data di nascita che risale ormai al lontano 2006 e ne fa uno dei decani della prima ondata di ETF quotati a Milano. Finanza ed informatica fanno la parte del leone a livello settoriale con rispettivamente il 30% e il 15% del peso settoriale. Concentrazione elevata a livello di singoli titoli con i primi 5 che coprono il 40% del portafoglio complessivo. TER piuttosto elevato e pari a 0.85%.