La conquista della spazio si fa largo anche in Europa con l’annuncio del lancio del VanEck Space Innovators. Con l’obiettivo di replicare l’indice MVIS Global Space Industry ESG Index, questo ETF investe in aziende che stanno cercando di cavalcare il trend della conquista dello spazio. L’Europa si è resa conto di aver perso troppo terreno negli ultimi anni e nel 2021 ha stanziato 11,48 miliardi di dollari di investimenti per la space economy.
Space economy: un mercato da potenziali 1.000 miliardi di dollari nel 2040
La guerra con la Russia imporrà uno scatto aggiuntivo: impossibile arrivare ai 43 miliardi degli Stati Uniti, ma viste le spinte geopolitiche ai confini un passo in avanti verrà fatto. Citigroup di recente si è spinta a pronosticare che l'economia spaziale raggiungerà nel 2040 un giro d'affari di 1.000 miliardi di dollari e i costi dei lanci crolleranno del 95%. La banca d'affari mette in parallelo la space economy e internet di 20 anni fa, quando la parola “smartphone” era sconosciuta e le connessioni avvenivano in analogico con tempi che tutti ricordiamo. L'istituto ha valutato in 424 miliardi di dollari il volume d’affari raggiunto nel 2020 con il settore delle infrastrutture spaziali che l'anno scorso è andato a raccogliere circa 14,5 miliardi.
Space economy: ecco come investire con gli ETF
Come indicato nella scheda dell’ETF VanEck Space Innovators, la replica passiva dell’indice viene fatta acquistando aziende in prima linea nella rivoluzione spaziale, con esposizione diversificata alle apparecchiature satellitari, alle soluzioni di comunicazione, all'esplorazione, ai viaggi spaziali e al turismo. Almeno il 50% dei ricavi deve arrivare da settori correlati allo spazio. Impronta sostenibile per l’ETF con l’esclusione di aziende che violano gravemente i principi del Global Compact dell'ONU o ottengono reddito da armi controverse.
L’ETF a replica fisica ha un costo di 0,55% e vede nel mercato americano l’area geografica principale con circa il 50% del portafoglio. Lussemburgo, Tailandia, Francia e Taiwan seguono all’interno di un paniere che vede le prime dieci società pesare per il 60% del totale. Società poco conosciute come SES, Iridium, Intouch e Eutelsat capeggiano il drappello di un mercato che vanta un rapporto tra prezzo e utili contenuto a 14 e un rapporto tra prezzo e valore di libro di 1,2. Non abbiamo di fronte un settore caro, nonostante le prospettive di crescita decisamente importanti.
Naturalmente non esiste una storia sufficiente per poter confrontare i dati di performance con quelli dei mercati azionari globali generalisti o di temi simili. Sicuramente il comparto è interessante e ancora inesplorato in tutti i sensi.