La Germania è una delle Nazioni economicamente più impattate dalla crisi energetica innescata dal conflitto tra Ucraina e Russia. Il legame storico con Mosca a livello commerciale e di transazioni sul mercato delle materie prime è stato fatale a Berlino. Dimenticare il principio di buon senso della diversificazione è stata una manovra azzardata che ora pagano a caro prezzo imprese e famiglie tedesche gas dipendenti, almeno nel breve periodo, da Putin.
Il DAX tedesco ha così pagato la situazione di una recessione economica ormai certa, con inflazione che sfiora il 10%. Le decisioni un po' scomposte del neo Governo succeduto a Angela Merkel fanno capire come la mitica locomotiva tedesca sta arrancando.
Le perdite nel 2022 hanno superato il 20%, una doppia cifra che quattro anni dopo fa il paio con quella del 2018. Due stilettate che lasciano il segno nella performance di uno dei pochi indici total return (quindi comprensivo dei dividendi) presenti sulle piazze mondiali. Dopo 5 anni il raccolto per gli investitori è alquanto magro. Appena il 4% (dati al 30 agosto 2022).
Indice DAX: ecco come investire con gli ETF
iShares offre sul listino italiano un ETF che al costo di 0,16% annuo replica l’indice tedesco. Già dalle indicazioni aggiornate che offre sul suo sito la casa di gestione americana, ci rendiamo conto del livello di valutazione estremamente compresso raggiunto dal DAX. Il rapporto prezzo/utili a 12 indica come il mercato sconti uno scenario di ridimensionamento dei profitti piuttosto forte, con ratio prezzo/valore di libro altrettanto contenuto a 1,5.
A parte questi numeri fondamentali, comunque importanti in prospettiva di lungo periodo, il paniere tedesco è composto da sei settori in doppia cifra per percentuale: industriali, materials, finanziari, consumi discrezionali, salute e informatica superano il 10% per peso di portafoglio con i primi tre sopra il 15%. Un indice quindi molto ciclico che soffre tremendamente il rallentamento globale, ma soprattutto il rialzo dei costi delle materie prime energetiche.
Le società Linde, Sap e Siemens hanno un peso percentuale superiore al 7% seguite dall’assicurativo Allianz. L’ETF ha una eccellente tracking difference visto che in diversi anni è riuscito anche a battere il suo benchmark al netto dei costi. La capitalizzazione da 5 miliardi di euro garantisce un adeguato livello di liquidità.
Passando all’analisi grafica del prodotto, il movimento ribassista è stato notevole ma ancora non estremo. La trendline che guida il bull market dal 2009, violata temporaneamente nel 2020 verso il basso, non è ancora stata raggiunta. Questo significa che un'ulteriore zampata verso il basso nell’ordine del 10% è possibile e rappresenterebbe una interessante opportunità operativa per chi volesse tornare a frequentare il mercato tedesco.