Anche in Italia, la tendenza dei prossimi anni potrebbe essere quella di una nuova infornata di ETF a gestione attiva. Dopo l’era dei passivi che replicano gli indici principali, dei tematici, degli smart beta e degli ESG, la gestione attiva potrebbe essere la nuova frontiera con la quale gli ETF gradualmente sostituiranno le decine di migliaia di fondi in difficoltà per performance deficitarie e costi elevati.
ETF: ecco due nuovi prodotti a gestione attiva
In un contesto di mercato laterale, l’investitore subirà nuovamente il fascino della scommessa attiva. Negli ultimi due giorni, Invesco ha lanciato due strumenti su Borsa Italiana a gestione attiva che mirano a battere l’indice azionario globale in versione cambio aperto e coperto. La gestione attiva si tinge di verde, visto che l’obiettivo dichiarato è quello di battere l’indice azionario mondiale MSCI World, limitando la volatilità di portafoglio e andando incontro al rispetto dei criteri ESG (ambientali, sociale e di governance). Gli ETF sono Invesco Quantitative Strategies Global Equity Low Volatility Low Carbon in versione cambio aperto ed EUR hedged.
La selezione dei titoli è di natura puramente quantitativa. L’universo iniziale di circa 3.000 titoli azionari globali viene filtrato, utilizzando sia criteri di esclusione sia un approccio “best in class”. In pratica vengono selezionati le società di ciascun settore che presentano i punteggi ESG più elevati. A seguire il gestore costruisce un portafoglio azionario con caratteristiche di bassa volatilità e nel rispetto di vincoli settoriali e geografici, mantenendo come principio prioritario quello di costruire un allocazione con un’intensità emissioni inquinanti inferiore rispetto a quella espressa dalle azioni globali in versione tradizionale.
Il gestore poi ottimizza il portafoglio tenendo conto di fattori fondamentali come il Value, il Quality e il Momentum, ribilanciandolo mensilmente seguendo questi criteri. La classificazione SFDR articolo 8 completa il profilo di sostenibilità dello strumento. Non ci sono ancora indicazioni sulle caratteristiche di allocation essendo appena stato lanciato sul mercato.
Nei prossimi mesi sarà interessante comprendere se, e in che modo, la gestione attiva fornirà valore a un investitore che deciderà di abbandonare la vecchia e sicura via per una nuova avventura che dovrà inevitabilmente sposare la strategia di un gestore. La sensazione è che quella degli ETF a gestione attiva sarà un percorso molto battuto se gli indici azionari più importanti faticheranno a trovare una direzione nei prossimi mesi.