I fondi tematici rimangono una componente importante del fatturato di molte società produttrici di ETF e fondi di investimento. La leva emozionale di acquistare il tema “secolare” continua a fare breccia nel cuore degli investitori.
Negli ultimi anni la produzione di ETF tematici ha subito una fortissima accelerazione per effetto di nuove tendenze che si sono affacciate sul mercato, ma anche di nuovi emittenti specializzati in grado di creare strumenti sempre più dedicati a certi temi di nicchia. Ma ci sono alcune criticità, vediamole insieme.
Investimenti su ETF tematici: le principali criticità
Il problema principali di questi ETF è quello della mancanza di diversificazione e della persistenza nel tempo. L’assenza di diversificazione è un fattore che ritroviamo in molti ETF tematici. Essendo settori molto innovativi con aziende di piccola e media dimensione non è semplice trovare sul mercato società quotate adeguatamene capitalizzate con fatturati in larga parte derivanti dai business in questione.
Questo porta spesso a dei compromessi come ad esempio quello di accettar nei panieri società che ricavano almeno la metà del fatturato dal tema che si cerca di replicare. La persistenza nel tempo è il secondo problema dei fondi tematici.
Partendo con livelli di capitalizzazione molto bassi questi strumenti si devono “guadagnare” sul campo l’interesse degli investitori. Per alcuni accade velocemente (vedi il tema blockchain con l’ETF di Invesco che aveva superato in pochi mesi il miliardo di dollari di capitalizzazione), per altri questo non accade nemmeno in molti anni e il delisting per anti economicità dello strumento è la naturale conseguenza di un mondo eccessivamente popolato.
I migliori ETF tematici degli ultimi 3 anni
I temi che si sono guadagnati nel tempo performance eccellenti grazie al boom delle azioni sottostanti hanno sicuramente più futuro davanti a sé rispetto a temi dalle performance deludenti. Gli ultimi tre anni fortunatamente non hanno visto temi che non sono stati in grado di fornire ritorni positivi agli investitori. Magari hanno sottoperformato, ma non in modo clamoroso. Altri invece hanno performato molto bene.
Vediamo quindi chi sono stati gli “in” e “out” degli ultimi tre anni in cui le borse mondiali hanno guadagnato oltre il 50% (dati al 16.8.2022). I top performer degli ultimi tre anni sono temi che hanno trovato ampio spazio anche sui media tradizionali.
iShares Global Clean Energy, nonostante un violento calo nel 2021, sta recuperando e vanta un bilancio positivo superiore al 140% nell’ultimo triennio che porta il tema delle energie pulite al top dell’interesse degli investitori.
Segue l’ETF L&G Battery Value Chain a poca distanza per un tema, quello delle batterie, assolutamente cruciale per lo sviluppo di ogni nuova tecnologia. In terza posizione, nonostante il crollo di Bitcoin degli ultimi mesi, vedo il tema della blockchain con l’ETF di Invesco che ha raddoppiato il suo valore nell’ultimo triennio.
I peggiori ETF tematici degli ultimi 3 anni
Pochi con segno negativo, anzi quasi nessuno. Solo l’ETF VanEck Junior Gold Miners staziona poco sotto la linea dello zero in tre anni a causa della discesa nel prezzo dell’oro che ha accelerato il calo nelle quotazioni delle azioni aurifere.
Dobbiamo saltare al tema delle infrastrutture globale per trovare il secondo peggiore del triennio con una performance positiva comunque del 25%. Poco meglio fa il terzo tema peggiore, ovvero quello della digitalizzazione, composto da società che ottengono la maggior parte dei ricavi dall’innovazione tecnologica di cloud computing, sicurezza e finanza.
Una classifica, quella degli ultimi tre anni dei fondi tematici, destinata a subire nuovi scossoni nei prossimi mesi in un continuo alternarsi di temi sulla cresta dell’onda e altri dimenticati. Difficile conoscere i vincenti in anticipo, ma la storia degli ultimi tre anni adesso la conosciamo.