Fuga dall’euro. In maniera lenta ma inesorabile la moneta unica sta perdendo terreno buona parte delle principali valute appartenenti al mondo sviluppato. Non si tratta di sfiducia verso l’Eurozona, anche se il Governo tedesco non è più quel punto di riferimento come qualche anno fa, quanto piuttosto una valutazione di convenienza per chi cerca rendimenti e nuove opportunità.
Euro: il ruolo delle Bance centrali nel ribasso
Quando alcune Banche centrali fanno capire ai mercati che presto si muoveranno alzando i tassi di interesse, le valute domestiche sono oggetto di maggior interesse da parte degli investitori poiché nei prossimi mesi la remunerazione sarà maggiore.
Questo spiega il rafforzamento ad esempio di dollaro americano e sterlina negli ultimi mesi contro euro. Fed e BoE aumenteranno il costo del denaro, la BCE no e non lo farà ancora a lungo. I differenziali di tasso quindi si ampliano e le valute si apprezzano. Se questa tendenza dovesse persistere è ovvio che le divise capaci di fornire questo miglioramento cedolare saranno avvantaggiate nei prossimi mesi.
Non è solo questa la valutazione da fare quando si specula su una moneta. Anche i tassi reali, ovvero i rendimenti nominali depurati dall’inflazione contano. Più alto è questo dato, più appetibile è una valuta. In una situazione di inflazione che sale più velocemente rispetto a un altro Paese e tassi invariati, anche Nazioni cronicamente inchiodate allo zero interest rate si avvantaggiano, in questo caso sull’euro. Questo potrebbe essere il caso del Giappone e dello yen.
Infine, ci sono situazioni strutturalmente più redditizie dei bond europei pur con una componente di rischio superiore legata ad esempio all’evoluzione del mercato delle commodity oppure della percezione del rischio sui mercati emergenti. Sono i casi di Australia e Cina con divise strettamente legati alle sorti dei prezzi delle materie prime o del sentiment sul mondo emergente.
ETF: ecco gli strumenti per fuggire dall'euro
Ho pensato di radunare in questo articolo gli ETF attualmente quotati in Italia che permettono all’investitore di avere un’esposizione agli strumenti obbligazionari di cinque Paesi con altrettante valute sottostanti. Aumenta la rischiosità, ma anche l’opportunità dell’investimento con yen giapponese, dollaro australiano, dollaro americano, sterlina inglese, yuan cinese.
- Xtrackers Japan Government Bond - ISIN LU0952581584
- Xtrackers Australia Government Bond -ISIN LU0494592974
- Vanguard USD Treasury Bond - ISIN IE00BZ163M45
- iShares Core UK Gilts - ISIN IE00B1FZSB30
- iShares China CNY Bond - ISIN IE00BYPC1H27
Questo paniere di 5 ETF appena elencato può offrire all’investitore un rendimento cedolare sicuramente positivo, ma al prezzo di una maggiore rischiosità in conto valutario rispetto ad un tradizionale Bund tedesco o BTp italiano. Se l’euro continuerà a scendere, il 2022 proseguirà nel solco del 2021 e questo paniere risulterà probabilmente vincente.