C’è un mercato che dal 1990 è sott’acqua pagando cara una speculazione tipica di una bolla speculativa che aveva portato la capitalizzazione di mercato della Borsa del Paese ad essere superiore a quella americana: stiamo parlando del Giappone e dell'indice Nikkei
Il boom degli anni '90 avevo spinto questo mercato fin sotto i 40 mila punti con una performance che dal 1982 al 1989 era stata superiore al 450%. La bolla all’improvviso deflagrò fino a portare nel 2005 il valore del Nikkei ai livelli del 1982, attorno ai 7 mila punti. Da quel momento è partita una lentissima fase di accumulazione che nel 2017 ha di fatto formalizzato un doppio minimo il cui obiettivo non sarà realizzato prima dei 30 mila punti.
Siccome erano mesi che il Nikkei batteva contro quei 23 mila punti che dal 1993 al 2000 ne avevano arginato le velleità rialziste, lo spunto dell’ultimo mese arrivato in concomitanza con un pimpante Yen contro Dollaro sembra mettere una luce radiosa nel futuro della borsa giapponese.
Investire sulla Borsa giapponese con due ETF
Cavalcare il trend giapponese con il rischio cambio aperto attraverso ETF è possibile con diversi gestori. Ho selezionato due ETF ben capitalizzati, due indici distinti di Vanguard (ISIN IE00B95PGT31) e iShares (ISIN IE00B4L5YX21). Il primo replica l’indice FTSE Japan, il secondo l’MSCI Japan. Costi identici (0,15% annui) performance leggermente diverse a distanza di 5 anni con iShares che guadagna circa 1 punto e mezzo percentuale in più di performance rispetto a Vanguard.
Qualche differenza a livello settoriale tra i due ETF esiste. Ad esempio Vanguard vede come primo settore quello industriale al 21% mentre in iShares pesa il 24%. I consumi discrezionali seguono come secondo settore al 17% per iShares mentre hanno un peso inferiore per Vanguard (22%). Il settore information technology è più rilevante in iShares (13%) mentre per Vanguard il peso è inferiore (10%).
La tracking difference dell’ETF di iShares negli ultimi 12 mesi risulta deficitaria di 12 punti base per iShares mentre per Vanguard siamo a meno 14. Entrambe a replica fisica l’unica differenza è legata al trattamento dei dividendi a distribuzione per Vanguard, ad accumulazione per iShares.
Per chi fosse interessato al mercato giapponese aggiungiamo che la società di ricerca Star Capital si aspetta sulla base di CAPE e Price Book Value attuali un rendimento annuo composto a 15 anni compreso tra 6,3% e 8,1%. Se sarà il Sol Levante la rivelazione del prossimo decennio lo vedremo. Gli strumenti a basso costo molto efficienti sono a disposizione di tutti.