La recessione economica si avvicina a grandi passi. Le curve dei rendimenti americani invertite su quasi tutti i tratti sono un segnale inequivocabile che sta lanciando il mercato alle autorità monetarie impegnate a combattere l’inflazione.
Sul Financial Times un panel di accademici economisti americani ha indicato la percentuale di probabilità che gli Stati Uniti vadano incontro ad una recessione nel 2023 al 70%. Ma quali sono i settori che si muovono meglio in un contesto recessivo? Utilities, farmaceutici e consumi di base rappresentano sicuramente quei comparti verso i quali si dirigono i flussi di cassa dei consumatori prima di pensare al resto.
Investimenti: ecco gli ETF per combattere la recessione
Come sempre il mercato si muove in anticipo comprando i settori menzionati prima quando comprende che la strada più probabile è quella di una recessione. Utilizzando l’ampio catalogo settoriale di Xtrackers comprendiamo meglio questo fenomeno. I tre ETF Xtrackers World Consumer Staples, World Health Care e World Utilities, se messi a confronto con un tradizionale azionario globale sono nettamente vincenti da inizio 2022.
Se le Borse globali sono negative del 8% (dati al 27 luglio 2022), il settore farmaceutico è in guadagno, come i consumo di base e le utilities. A distanza di 12 mesi il vantaggio di investire in questi settori anti recessione è evidente in modo ancora più clamoroso. Invariato l’azionario globale, tutti positivi e in doppia cifra i tre settori.
Questi tre comparti complessivamente pesano per il 25% dell’indice globale (13% farmaceutici, 8% consumi di base, 4% utilities), poco più del settore tecnologico da solo. Per rafforzare il nostro portafoglio contro la crisi economica si può pensare ad un prodotto che investe in azioni ad alto dividendo come ad esempio quello globale di Vanguard.
Il Vanguard FTSE All World High Dividend infatti guadagna a distanza di 12 mesi il 10% (invariato da inizio anno) confermandosi un ottimo hedge contro il rallentamento economico. Il peso dei tre comparti sopra citati raggiunge il 30% aiutando così una maggiore diversificazione settoriale ma investendo su titoli dal dividendo elevato in grado di tamponare parte della discesa dei prezzi.
Infine esiste lo strumento per eccellenza contro il disastro finanziario. Potremmo chiamarlo l’ETF del panico o della fuga completa dal rischio. Sto parlando del settore azionario aurifero rappresentato dal Vaneck ETF Gold Miners. Il peggiore del lotto con una perdita a 12 mesi del 12%. Ovviamente si gioca a leva sulle potenzialità dell’oro, bene rifugio per eccellenza. Il problema è che per ora all'orizzonte non si parla di ribasso dei tassi.
Cinque ETF in grado di contrastare l’elevata probabilità di recessione, che si sono già mossi in anticipo facendo meglio del mercato e che potrebbero continuare in questo trend se le notizie dal fronte economico dovessero peggiorare.