Il corllo della sterlina inglese ha reso decisamente più interessanti le valutazioni degli asset denominati in questa valuta. Anche i rendimenti delle obbligazioni britanniche sono saliti e, per gli investitori che cercano opportunità su valute diverse dall’euro, la svalutazione del pound potrebbe rappresentare un'opportunità.
Il recente piano fiscale presentato dal nuovo governo di Liz Truss ha creato una scossa terribile sulla sterlina. Tagliare le tasse in un momento di alta inflazione non sembra essere la scelta migliore per riportare in asse un paese che vanta un deficit delle partite correnti dell'8,2%. La dipendenza dai capitali esteri impone maggiore austerità oppure, come probabilmente accadrà, una politica monetaria ancora più restrittiva finalizzata ad arginare l'inflazione ed il calo del pound.
Gli effetti di queste scelte appaiono al momento poco prevedibili, ma sicuramente per gli investitori si aprono possibilità di investire a prezzi più bassi sugli asset inglesi. Azionari, obbligazionari e immobiliari.
Crollo Sterlina: gli ETF da prendere in considerazione
Ho deciso di elencare una serie di ETF che permettono all’investitore italiano di acquistare a basso costo ETF con sottostanti asset class britanniche.
Cominciando all’azionario, l’ETF low cost per eccellenza (costa appena lo 0,07% all’anno) che permette di investire sulla borsa di Londra è l'iShares Core Ftse 100. Forte di oltre 11 miliardi di capitalizzazione, questo ETF replica uno degli indici più famosi e internazionali del mondo. Chi volesse presidiare anche il segmento delle small caps inglesi ( qui un nostro articolo dedicato al tema), può utilizzare l’ETF di iShares UK Msci Small Caps.
Passando al mercato immobiliare è possibile investire nel real estate inglese con l’ETF iShares UK Property (che esiste anche in versione "Eur hedged"). Per chi volesse invece puntare sull'obbligazionario, è possibile investire su diversi tratti di curva e anche su obbligazioni indicizzate all’inflazione d’Oltre Manica.
Con l’ETF SPDR Uk Gilt vengono acquistati i titoli di stato su tutti i tratti della curva dei rendimenti inglesi. Con SPDR 1-5 year Gilt la copertura avviene solo sui titoli di stato a breve scadenza mentre con SPDR Bloomberg 15+ Gilts si può andare ad investire in versione low cost sulle scadenze più lunghe e solitamente redditizia della curva.
Esiste anche un ETF iShares GBP Index Linked che investe esclusivamente in titoli di stato inglesi indicizzati all’inflazione. Inflazione prevista in doppia cifra alla fine del 2022. Per chi ricerca invece l’investimento sul mercato monetario è presente l’ETF Xtrackers Sonia GBP che di fatto espone l’investitore al solo rischio cambio mentre quello di duration è assente.
Naturalmente questi sono solamente esempi di strumenti che possono essere utilizzati dall’investitore al dettaglio per sfruttare la debolezza della sterlina inglese. Il consiglio è sempre quello di diversificare l’investimento non concentrando eccessivamente il capitale disponibile su un singolo paese. Discorso che vale ovviamente anche per la Gran Bretagna che però oggi offre sconti veramente interessanti agli investitori di tutto il mondo.