La sostenibilità è uno degli argomenti sul quale le reti di vendita di prodotti finanziari nel 2023 punteranno ancora una volta tante fiches di marketing. I motivi sono diversi, ma sicuramente il fatto che il tema è continuamente citato come determinante per il futuro del pianeta ne fa uno strumento eccezionale per tutta l’industria finanziaria. In pratica si promuove da solo.
L’ultimo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane non è però stato molto incoraggiante in tal senso. Il 29% degli intervistati ha dimostrato di dare risposte corrette su definizioni come greenwashing, green bonds, fattori ESG. Nel 41% dei casi gli intervistati si dimostrano interessati alla finanza sostenibile, in diminuzione di 6 punti rispetto al 2021. Emerge sicuramente un bisogno di formazione ma anche un interesse tiepido dopo un’annata negativa per i mercati come il 2022.
L’offerta di prodotti ESG e SRI è in costante aumento. La sigla ESG sintetizza quei criteri ambientali, sociali e di governance che le aziende devono seguire per essere considerate responsabili dalle agenzie di valutazione. Da qui emerge una metrica che qualifica il livello di sostenibilità aziendale e che viene utilizzata dai provider per costruire portafogli di azioni e obbligazioni.
SRI (Social Responsible Investments) invece quelle aziende che vengono selezionate non su criteri di sostenibilità, ma sulla base valoriale. Eliminando ad esempio certe tipologie di business per motivi etici (ad esempio armi, scommesse, alcol, ecc…) le azioni sono legittimate ad entrare in panieri di ETF SRI.
Sul mercato degli ETF sono presenti numerosi strumenti SRI e ESG. A dire la verità molti degli SRI che troviamo quotati adottano al loro interno degli screening ESG che rendono questi ETF degli ibridi.
Detto questo è possibile costruire, come nella versione tradizionale degli ETF, dei portafogli globali bilanciati utilizzando anche solo un paio di ETF sostenibili. Come visto in precedenti articoli esistono pure ETF bilanciati che, con un solo prodotto (vedi articoli iShares e VanEck), offrono all’investitore la possibilità di investire sui mercati globali.
Costruire un portafoglio bilanciato con solo due ETF sostenibili
Bisogna dire che iShares è sicuramente la società che ha gli strumenti con la maggiore capitalizzazione sul mercato. È presente sul mercato con diverse tipologie di prodotto che vanno dalla versione World SRI, al World SRI Ehnanced fino al World ESG Screened. La differenza tra queste sigle è legata al grado di selettività e filtro adottato dal gestore. Ad esempio, l’ETF Screened esclude società che sono impegnate in affari relativi al carbone termico, armi controverse, tabacco e altre industrie controverse. L’indice Ehnanced massimizza l'esposizione a fattori positivi ambientali, sociali e di governance (ESG) e allo stesso tempo riduce l'equivalente esposizione al carbonio equivalente alla anidride carbonica (CO2) e altri gas serra (GHG) diminuendo l’esposizione a potenziali rischi di emissione di riserve di fossili combustibili. L’ETF SRI replica l’indice indice MSCI World SRI Select Reduced Fossil Fuels che evita le società incompatibili con lo screening dei valori o con esposizione a combustibili fossili attraverso attività di estrazione e produzione, attività di generazione di energia o proprietà delle riserve.
Altri emittenti che offrono prodotti passivi sostenibili sono ad esempio Xtrackers (Msci World ESG anche qui presente pure in versione screened) e Ubs con l’ETF Msci Social Responsible secondo per capitalizzazione solo ad iShares.
Non mi stancherò mai di ripetere che è sempre consigliabile leggere i KID dei vari prodotti per comprendere bene quale tipo di approccio sostenibile viene adottato.
Per quello che riguarda il mondo obbligazionario sono numerosi i prodotti sostenibili nella versione corporate bond. Per chi costruisce un portafoglio semplice e con soli due prodotti è necessario quindi cercare ETF aggregate. iShares offre un ETF Global Aggregare Eur hedged ESG che al costo di 0,1% offre un’ampia esposizione a emissioni corporate e statali compatibili con i parametri ESG.
Alternativa all’ETF di iShares è il Lyxor Green Bond che investe in obbligazioni corporate e governative emesse da società sostenibili facenti parte dell’indice Solactive.
Con un paio di questi ETF, uno azionario e uno obbligazionario è possibile costruire un portafoglio di ETF minimalista ma efficace. L’offerta commerciale di ETF ESG è in costante aumento e probabilmente altri interessanti prodotti usciranno sul mercato. Costi in linea con quelli dei prodotti tradizionali, buona capitalizzazione e liquidità. Per chi vuole abbracciare l’ideale sostenibile le opzioni insomma non mancano.