Non tutti i mercati azionari americani sono negativi in questo 2022 e la rivincita del value sembra prendere progressivamente corpo con il passare dei mesi.
Investire sulla borsa americana in questo 2022 si sta rivelando un affare non proprio eccellente anche per un investitore europeo che ha beneficiato del maxi rafforzamento del dollaro. Un ETF che investe sull’indice più celebre, lo S&P500, è in perdita di quasi il 10% da inizio anno. A distanza di 5 anni il guadagno continua comunque a rimanere nell’ordine di quasi il 100%.
Due ETF che battono il mercato
Ci sono però particolari stili di investimento che stanno facendo molto bene in questo 2022. Stiamo parlando di quelli più orientati alle società value. In particolare in Italia è quotato un ETF che replica l’indice Msci Usa Value emesso da Ubs. Questo ETF è praticamente invariato da inizio anno, soffrendo però alla distanza visto che in 5 anni ha portato a casa un guadagno di meno del 60%.
Esiste poi un altro ETF, questa volta emesso da SPDR, che pur non avendo una connotazione esclusivamente value, vede questo stile dominante all’interno del suo portafoglio. Sto parlando del US Dividend Aristocrats, una corazzata da oltre 4 miliardi di dollari che nel 2022 si sta comportando egregiamente con un guadagno del 6%. Anche in questo caso il ritardo rispetto all’indice principale a distanza di un lustro c’è risultando in utile di “solo” il 75%.
Quali sono le differenze principali tra i due ETF?
I costi indubbiamente sorridono al prodotto della casa svizzera che “chiede” ai suoi possessori appena 20 centesimi di euro l’anno contro lo 0,35% dell’Aristocrats.
L’Aristocrats è composto da 119 società contro le 436 di Ubs. Il motivo è legato sicuramente alla strategia dello SPDR che si focalizza solamente su società che producono una crescita di dividendi sostenibile nel lungo periodo (20 anni).
I due indici, Msci Value e Aristocrats, non differiscono molto in termini di dividendo atteso per azione attualmente compreso tra il 2,6% di Ubs e il 2,8% di SPDR.
Dove notiamo le differenze principali è sull’esposizione settoriale. Farmaceutici e finanziari rappresentano i primi due settori per peso (entrambi al 18%) sull’ETF Ubs Value, seguiti da industriali e tecnologici.
Per l’ETF di SPDR i farmaceutici scivolano molto più in basso (5%), lasciano a industria, finanziari, beni di consumo e utilities i primi quattro posti con pesi compresi tra il 18% e il 14%.
Nomi certamente più di grido occupano i primi posti tra le società presenti nel paniere di Ubs: Unitedhealth, J&J, Exxon e Berkshire tanto per citare i primi, comunque con percentuali non superiori al 3% per ciascun titolo.
Franklin Resources, Legget & Platt, WalGreens sono le società semi sconosciute al pubblico italiano con peso maggiore (anche qui non superiore al 2%) nel portafoglio di SPDR Aristocrats. Sono comunque presenti nella top ten anche società più conosciute al grande pubblico come 3M, Exxon e Chevron.
Due ETF, Ubs Msci Us Value e SPDR Us Dividend Aristocrats che hanno ben fatto in questo 2022 e che quindi, alla luce delle loro caratteristiche peculiari, possono integrarsi in un ideale portafoglio di investimento con stile più orientato al value che non al growth. Se i mercati hanno intenzione di ribaltare il trend relativo favorevole nelle ultime decadi al growth, un suggerimento da tenere presente.