Uno dei settori più colpiti dalla pandemia di Coronavirus è stato sicuramente quello automobilistico. Il comparto ha iniziato a soffrire già quando l’epidemia ha causato i primi blocchi in Cina provocando un blocco delle catene di approvvigionamento. Oltre a questo l’incertezza della fase economica ha provocato uno shock anche dalla parte della domanda, con i consumatori che tendono a non acquistare più auto. Stando ai dati di LMC Automotive, lo scorso aprile le vendite di auto a livello globale hanno subito una contrazione del 45%, mentre una ricerca svolta da IHS Markit sottolinea come le vendite di veicoli leggeri sono attese in calo del 22% nel 2020.
Il contesto è sicuramente sfidante per le società del settore, che devono cercare di reinventarsi al fine di restare sul mercato. Vi sono però alcuni fattori da considerare e che potrebbero sostenere il settore in futuro. Innanzitutto è da considerare come di recente i
dati relativi alle immatricolazioni di auto in Cina abbiano segnato un deciso miglioramento: a luglio si è registrato un +16,4% rispetto al medesimo periodo del 2019. A spingere gli acquisti sono stati gli incentivi governativi, messi in atto da diversi Paesi al fine di tentare di risollevare la domanda.
Altri due argomenti a favore della ripresa del settore automobilistico arrivano dall’elettrico e dall’innovazione tecnologica. Per quanto concerne il primo punto, si deve considerare come nel 2019 la quota di veicoli elettrici nel mercato automotive mondiale abbia raggiunto il suo record attestandosi al 2,6%. Per l’International Energy Agency le auto elettriche potrebbero avere un miglior 2020 rispetto al resto dell’industria. Questo perché questi veicoli stanno diventando sempre più competitivi in termini di prezzo e beneficiano degli incentivi governativi e della svolta green che sta prendendo piede tra le popolazioni.
Per l’agenzia l’anno in corso potrebbe far proseguire la tendenza positiva dei
veicoli elettrici, che avrebbero la possibilità di prendersi una fetta di mercato del 3%. Un altro fattore a sostegno del comparto automobilistico mondiale potrebbe essere l’innovazione tecnologica, in particolare con la guida autonoma. Un articolo della MIT Technology Review evidenzia come il Coronavirus potrebbe spingere questa tendenza grazie alla crescente domanda (soprattutto in Cina) di viaggiare in veicoli senza avere un contatto umano. Ma non solo. La tecnologia si è dimostrata utile per trasportare le apparecchiature mediche agli operatori sanitari e alle persone nelle aree infette e disinfettando ospedali e strade. L’introduzione della tecnologia 5G aprirà inoltre nuovi scenari positivi per l’intelligenza artificiale applicata ai veicoli.
Visti questi presupposti, si potrebbe valutare una scommessa sul settore automotive con il
Certificato Memory Cash Collect targato Vontobel con ISIN DE000VP49P28 su Ford, FCA e Tesla. Oltre a guardare alle vendite di auto in senso stretto si possono ottenere diverse informazioni dalle ultime trimestrali diffuse dalle società.
Ford: il Coronavirus colpisce meno delle attese
Ford ha chiuso il 2° trimestre 2020 con perdite per azione a 0,35 dollari al netto delle componenti straordinarie, battendo le attese di Wall Street che prevedevano una perdita di 1,17 dollari. Anche i ricavi automotive hanno sorpreso gli analisti, attestandosi a 16,6 miliardi di dollari (attese a 15,95 miliardi di dollari e ricavi totali a 19,4 miliardi). A superare le attese della stessa azienda sono state le perdite prima delle tasse a 1,9 miliardi, stimate a 5 miliardi in aprile. Nel terzo trimestre 2020 l’azienda si attende un profitto lordo compreso tra i 500 milioni e gli 1,5 miliardi di dollari.
Ford è riuscita a riportare un profitto netto di 1,1 miliardi di dollari, grazie al guadagno di 3,5 miliardi di dollari dovuto alla
rivalutazione della sua startup di guida autonoma Argo AI, avvenuta in seguito all’alleanza con Volkswagen. A livello di innovazione la casa automobilistica di Dearborn ha sviluppato il sistema “Geofencing” per i veicoli ibridi, il quale grazie ai servizi di localizzazione permette di passare da un’alimentazione combustibile a una elettrica quando si entra nelle aree urbane. Oltre a questo l’azienda sta sperimentando un modo per abbattere il 99% dei virus presenti nelle auto utilizzando un sistema di surriscaldamento degli abitacoli.
FCA: speranze da guida autonoma e da fusione con PSA
Per quanto riguarda FCA, il 2° trimestre 2020 si è archiviato con ricavi a 11,71 miliardi di euro, il 56% in meno rispetto al medesimo periodo del 2019. L’azienda ha registrato anche una perdita netta di oltre un miliardo di euro e ha consegnato 424.000 veicoli (-63% sul 2° trimestre 2019). La società ha ancora in cassa 17 miliardi di euro e
non si è ancora servita del prestito a garanzia statale di 4,5 miliardi di euro.
L’azienda ha sottolineato il suo impegno alla produzione di veicoli elettrici, affermando inoltre come il Nord America sia un “ricco accumulo di ordini”. Vi è inoltre da tenere a mente che nei primi tre mesi del 2021 FCA dovrebbe fondersi con la francese PSA per creare
Stellantis, entità che a regime garantirà sinergie per 3,7 miliardi di euro l’anno. Infine la società guidata da Mike Manley ha di recente annunciato una
partnership con Waymo (società del gruppo Alphabet-Google) al fine di spingere sulla guida autonoma.
Tesla: attese per il Battery Day e per l'inclusione nell'S&P 500
Tesla è sicuramente il titolo più controverso di questo 2020. A Wall Street il titolo ha messo a segno una performance del 331,11% dall’inizio dell’anno, toccando nuovi massimi storici lo scorso 18 agosto 2020, a 1.630 dollari. A sostenere il titolo sono diversi fattori, tra cui i conti positivi del 2° trimestre 2020 che hanno segnato un utile di 104 milioni di dollari e ricavi a 6,04 miliardi di dollari, entrambi i numeri sono fortemente al di sopra delle attese degli analisti.
Con il quarto trimestre consecutivo chiuso in profitto, Tesla è entrata nella lista delle società in lizza per entrare all’interno dell’S&P 500, l’indice di Borsa più importante degli USA. Questo apre le porte all’interesse dei grandi investitori istituzionali, che potranno così mettere in portafoglio le azioni dell’azienda guidata da Elon Musk. Oltre a questo, l’azienda ha di recente dichiarato un frazionamento azionario con un rapporto di 5:1.
a mossa è stata adottata per abbassare il prezzo del titolo e attrarre anche gli investitori meno capitalizzati. Tuttavia la vera prova per la società sarà il prossimo 22 settembre, quando il gruppo automobilistico cercherà di stupire il mercato con il Battery Day, da cui sono attese innovazioni importanti in termini di autonomia dei veicoli elettrici.
Struttura del Certificato
Il Certificato Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VP49P28 consente agli investitori di ottenere un
premio di 3,89 euro ad ogni trimestre (15,56% all’anno) a patto che il prezzo del peggior sottostante del paniere non perda più del 35% del valore iniziale. Il prodotto è stato emesso lo scorso 1 luglio sul mercato
SeDeX di Borsa Italiana.
Tre le opzioni che caratterizzano la struttura del Certificato:
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Opzione Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
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Opzione Autocallable: dal 5 ottobre 2020 consente al Certificato di scadere anticipatamente nell’eventualità in cui, alle Date Per il Rimborso Anticipato tutti i sottostanti dovessero trovarsi ad un livello pari o superiore a quello del Livello Autocall, il quale è dotato di un meccanismo Step-Down, che scende progressivamente con il passare del tempo dal 110% all’80% del Prezzo di Riferimento Iniziale.
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Opzione Quanto: consente al risparmiatore di coprirsi dal rischio di cambio dato che Ford e Tesla sono quotate in dollari.
Rivediamo ora i sottostanti con i rispettivi valori da tenere in considerazione.
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Ford: Prezzo di Riferimento Iniziale e Strike a 5,91 dollari, Soglia Bonus a 3,84 dollari, Barriera a 3,55 dollari, livello Autocall da 6,501 dollari a 4,728 dollari;
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FCA: Prezzo di Riferimento Iniziale e Strike a 8,635 euro, Soglia Bonus a 5,613 euro, Barriera a 5,181 euro, livello Autocall da 9,4985 euro a 6,908 euro;
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Tesla: Prezzo di Riferimento Iniziale e Strike a 959,74 dollari, Soglia Bonus a 623,83 dollari, Barriera a 575,84 dollari, livello Autocall da 1.055,74 dollari a 767,792 dollari.
Al momento tutti e tre i titoli del basket si trovano al di sopra del loro Prezzo di Riferimento Iniziale e il Worst of è rappresentato da FCA, che si trova al di sopra del 10,99% del suo Strike Price. Ai prezzi di oggi, 19 agosto 2020,
il Certificato potrebbe scadere anticipatamente.
A scadenza, fissata per il 26 giugno 2025, si potranno verificare tre scenari.
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Se il peggiore dei sottostanti del paniere dovesse quotare al di sopra della Soglia Bonus, l’investitore incasserà i 100 euro di valore nominale, l’ultima cedola e gli eventuali premi non pagati;
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Se il peggiore dei sottostanti dovesse quotare ad un livello compreso tra la Soglia Bonus e la Barriera, il risparmiatore incasserà i 100 del Valore Nominale senza alcun premio;
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Se il peggiore dei sottostanti dovesse quotare come o meno della Barriera, il Certificato inizierà a replicare la performance del Worst of. Ad esempio se FCA, l’attuale Worst of dovesse avere un prezzo di 5 euro il risparmiatore incasserà 57,9 euro [100 di Valore Nominale x (5 euro del Prezzo di Riferimento Finale/8,635 euro dello Strike Price)].
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
Il prodotto presenta principalmente due rischi: il primo è quello relativo all’esposizione in un settore particolarmente colpito dalla crisi pandemica come l’automotive. Il secondo invece è quello di avere come sottostante Tesla e il conseguente pericolo che nei prossimi anni si sgonfi la bolla che grava sul titolo. Tuttavia i prezzi delle Barriere sono molto distanti dalle quotazioni attuali, si parla di un 48,48% per Ford, di un 45,94% per FCA e di un 63,98% per Tesla.
Nel caso di ribassi marcati dei sottostanti la durata di 5 anni del prodotto e l’Opzione Memoria permettono di avere una maggior sicurezza di incassare i premi. Un'ulteriore rete di sicurezza è fornita anche dalla presenza di un
Livello Autocallable che decresce con il tempo, elemento che rende sempre più probabile l'estinzione anticipata del Certificate. Nell’attuale periodo storico in cui molti dividendi vengono tagliati o cancellati, i Certificati Cash Collect rappresentano un’alternativa particolarmente interessante all’investimento diretto nei sottostanti.
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