È noto che i certificati di investimento sono lo strumento probabilmente più efficiente dal punto di vista fiscale in quanto consentono la compensazione delle minusvalenze sia con i proventi in conto capitale, derivanti dalla differenza tra prezzo di acquisto e di vendita, sia grazie ai rendimenti periodici che alcune tipologie di certificati offrono agli investitori.
Ebbene, sia gli uni che gli altri sono classificati secondo le attuali disposizioni del Fisco come redditi diversi e pertanto idonei a compensare eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale. Non tutti gli strumenti finanziari presentano questa caratteristica: generalmente i guadagni in conto capitale sono considerati redditi diversi, ma con le rilevanti eccezioni degli ETF e dei fondi di investimento, sui quali le plusvalenze sono considerate reddito da capitale e quindi non suscettibili di essere utilizzate per ridurre le minusvalenze. Le cedole e i proventi periodici, comunque denominati, sono sempre considerati reddito da capitale, ad eccezione di quelli dei certificati, che sono invece classificati come redditi diversi.
Recuperare le minusvalenze con i Certificate con cedole Maxi
Ricordo che le minusvalenze possono essere compensate nello stesso esercizio fiscale in cui si sono determinate ed entro i quattro anni successivi. Trascorso tale periodo, il relativo credito di imposta viene definitivamente perduto e non potrà più essere recuperato.
Ci sono tipologie di certificati più di altri adatti a svolgere questo compito. Un esempio concreto sono i Certificate che prevedono lo stacco di una cedola particolarmente corposa, denominati commercialmente dai vari emittenti con il nome di Maxi Cedola o Maxi Coupon.
Un certificato di questo tipo è in quotazione da un paio di settimane su CERT-X di Euro TLX, emesso da Citigroup e costruito su un basket Worst Of composto da cinque sottostanti. Prevede lo stacco di una maxi cedola pari al 30% del valore nominale se alla rilevazione del prossimo 18 agosto 2020 il peggiore titolo del paniere non avrà perso più del 50% rispetto al suo valore iniziale.
Certificate Maxi Coupon: un esempio concreto
Successivamente, il certificato paga cedole trimestrali, senza effetto memoria, pari all'1,5% del valore nominale (15 euro a Certificate posseduto) a condizione che il peggiore dei sottostanti non perda più del 40% del suo valore. I sottostanti sono quattro titoli tecnologici quotati al Nasdaq, Micron Technology, Netflix, Zoom Video e Shopify e un’azione italiana di grande pregio, come Ferrari. Fino a ieri, ossia prima della pubblicazione al mercato dei risultati del trimestre chiuso lo scorso 30 maggio, solo Micron si trovava sotto il prezzo iniziale e rappresentava il Worst Of del Basket. Le azioni del produttore di semiconduttori perdevano circa il 5% rispetto ai 51,02 dollari di strike, valore superato quest'oggi a Wall Street.
Il Certificato emesso da Citigroup è stato emesso con un valore nominale di 1.000 euro e attualmente lo si acquista sotto la pari, a circa 985 €. La scadenza naturale è fissata al 20 maggio 2024 e il suo codice ISIN è XS1575035024.
Il Certificato prevede una barriera a scadenza al 60%, discreta, e contempla delle date di rilevazione in cui si può verificare il rimborso anticipato del titolo se tutti i sottostanti si troveranno sopra lo strike (opzione autocallable). La prima data in cui si rileverà la condizione per la scadenza anticipata è fissata al 18 maggio 2021, poi successivamente ogni tre mesi. Per questo tipo di certificati la possibilità del rimborso anticipato ravvicinato nel tempo è una vera opportunità, poiché consentirebbe di ricevere, oltre alla cospicua maxi cedola di 300 euro, anche l’intero valore nominale del titolo, consentendo un rendimento di tutto rispetto. Infatti, dovesse essere rimborsato alla prima data utile, il certificato, tenuto conto del prezzo di acquisto sotto la pari, offrirebbe un rendimento del 38% in dieci mesi e mezzo, pari al 44% annualizzato.
Scenari a scadenza
Vediamo quali sono i possibili scenari alla scadenza. Qualora in nessuna delle date di rilevazione vi sia mai stato il rimborso anticipato, alla scadenza si possono verificare due scenari: se il prezzo di tutti i sottostanti è sopra la barriera posta al 60% del valore iniziale, il certificato rimborsa l’intero capitale nominale, pari a 1000 euro, oltre all’ultima cedola dell’1,5%. Il guadagno complessivo, in questo caso, dipenderà dal numero di cedole trimestrali percepite. Nell’ipotesi si percepisca solo l’ultima cedola e il maxi coupon, le cui condizioni sono facilmente raggiungibili, l’investitore conseguirebbe un guadagno del 9% su base annua, che salirebbe in caso di stacco di un maggior numero di cedole.
Il secondo scenario prevede che almeno uno dei sottostanti si trovi alla scadenza con un prezzo inferiore alla barriera: in questo caso il rimborso sarà inferiore al valore nominale e commisurato al prezzo finale del w.o. secondo la formula: prezzo del titolo peggiore/strike x valore nominale. Anche in questo caso il rendimento dipende – oltreché dall’entità della performance negativa del w.o. – dal numero di cedole percepite dall’investitore. Questa situazione potrebbe determinare un rendimento positivo, qualora siano percepite un numero di cedole sufficiente a compensare la performance negativa del w.o.
Quali sono gli aspetti positivi e quelli critici di questo certificato?
Tra gli aspetti positivi dobbiamo includere sicuramente la ricchissima maxi cedola, l’ottimo livello di protezione del capitale e la barriera discreta, che difende il certificato dalle fluttuazioni dei sottostanti. Gli elementi di criticità, invece, attengono al numero di sottostanti del basket, ben cinque, ed alla loro alta volatilità, elementi che determinano un aumento del rischio per il certificato; altro fattore negativo sono le cedole non a memoria. Complessivamente si può dire che il certificato può abbinare un buon rendimento potenziale all’attitudine a compensare le minusvalenze.
DISCLAIMER
I certificati sono strumenti finanziari ad elevata complessità e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Prima di acquistare questi prodotti valutare attentamente i rischi e leggere la documentazione dell’emittente. Il presente articolo non costituisce sollecitazione né consiglio all’investimento, ma ha solo finalità informative.