I titoli del settore bancario sono attentamente monitorati a Piazza Affari dopo il via libera sui dividendi. Alla mezzanotte del 30 settembre è ufficialmente scaduto il divieto imposto dalla Banca centrale europea sui dividendi e sui buyback degli istituti di credito.
Le banche europee quindi possono tornare a remunerare i loro azionisti senza alcun vincolo. Tra questo mese e il prossimo una pioggia di dividendi bagnerà gli azionisti, con dividend yield che in alcuni casi raggiungeranno la doppia cifra. Tra le big cap del settore bancario italiano, Intesa Sanpaolo è sotto la lente degli operatori dei mercati finanziari.
L’assemblea degli azionisti della banca guidata dall’Amministratore Delegato Carlo Messina si riunirà il 14 ottobre per deliberare la distribuzione di una cedola extra da 1,93 miliardi di euro, pari a 9,96 centesimi per azione, sui risultati del 2020. Il dividendo sarà liquidato il 18 ottobre con pagamento il 20 e si aggiungerà ai 694 milioni già distribuiti lo scorso maggio.
Inoltre, lo scorso agosto il Cda del gruppo ha dato via libera all’erogazione di un acconto in contanti sui risultati del 2021 pari a 1,4 miliardi di euro, ovvero 0,0721 euro per azione. In questo caso lo stacco del dividendo è previsto per il 22 novembre, con pagamento da effettuare due giorni dopo.
Intesa Sanpaolo quindi, sommando i pagamenti di maggio, ottobre e novembre, arriverà ad erogare circa 4 miliardi di euro, con un payout del 75% sul 2020 e del 70% sul 2021 e un rendimento complessivo superiore al 7%.
Ad attirare la nostra attenzione per puntare sul titolo nei prossimi mesi in ottica non prettamente rialzista è stato il Certificato Recovery Top Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9S5 che ha come sottostante proprio Intesa Sanpaolo. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla blue chip di Piazza Affari.
Azioni Intesa Sanpaolo: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico delle azioni Intesa Sanpaolo appare costruttivo a Piazza Affari. Con il rialzo archiviato nelle ultime settimane i prezzi hanno raggiunto il livello resistenziale a 2,50 euro, chiudendo il gap down lasciato aperto a febbraio 2020 all’inizio della pandemia di Covid-19. La struttura tecnica favorisce quindi l’implementazione di strategie di matrice rialzista in linea con il trend dominante.
I compratori potrebbero quindi puntare verso la successiva area di concentrazione di offerta posta a 2,60 euro, dove transitano sia la resistenza statica lasciata in eredità dai massimi di febbraio 2020 sia il livello dinamico di lungo periodo che conta i massimi registrati nel luglio 2015 e gennaio e aprile 2018. La positività verrebbe meno con una violazione stabile del supporto orizzontale a 1,90 euro.
Investire su Intesa Sanpaolo con i Certificati
La situazione descritta sinora su Intesa Sanpaolo è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9S5. Questo prodotto è quotato dal 9 agosto 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione di 92,90 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 24 marzo 2022 (meno di 6 mesi) la quotazione di Intesa Sanpaolo sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 1,90 euro.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 95,55 euro (guadagno lordo potenziale del 4,65% in poco meno di 6 mesi), mentre le azioni Intesa Sanpaolo veleggiano circa il 22% al di sopra della Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni siano inferiori a 1,90 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 89,6150 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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