Tra le aziende più colpite dalla pandemia di Covid-19 possiamo sicuramente citare quelle del comparto petrolifero. Il petrolio infatti è stata una delle materie prime maggiormente penalizzate dalle chiusure messe a segno da quasi tutti i Paesi del mondo per arginare la salita della curva dei contagi.
Con gli spostamenti resi sostanzialmente impossibili e una produzione ancora troppo elevata, l’oro nero ha subito un duplice shock che ha portato le quotazioni a raggiungere il territorio negativo ad aprile 2020 per la prima volta nella storia. Dopo questo momento particolarmente buio i prezzi hanno iniziato a riprendersi, sostenuti dall’allentamento delle misure restrittive, dai tagli alla produzione e dall’arrivo dei vaccini anti-Covid.
Di recente questi elementi hanno portato il colosso petrolifero Saudi Aramco a prevedere un ritorno dei consumi a livelli pre-pandemici entro la fine del 2021. Tuttavia le prospettive non sono molto rosee per guardando a un orizzonte temporale più ampio. Il programma economico del neo Presidente degli Stati Uniti e il Recovery Fund dell’Unione Europea hanno alla base la transizione energetica per cui il petrolio non è più contemplato.
In questo quadro in cui anche la Cina sta guardando con sempre più interesse alle energie pulite, le aziende del settore petrolifero sono chiamate a un profondo cambiamento. Guardando a Piazza Affari uno dei principali attori del comparto è ENI, che sta dimostrando il suo impegno sul versante delle rinnovabili. In questo quadro può essere interessante guardare al Certificato Memory Cash Collect Express di Vontobel con ISIN DE000VQ3YM00 con sottostante le azioni del Cane a sei zampe.
Analisi del sottostante
Le azioni ENI hanno subito un pesante ribasso di oltre il 40% nel corso del 2020, anche a dispetto del rialzo avvenuto dopo le notizie in merito all’arrivo dei vaccini anti-Covid. La società è strettamente legata alle quotazioni del petrolio, specie considerando che la parte variabile del suo dividendo si basa sull’andamento dell’oro nero.
Se da un lato saranno da monitorare i conti del 4° trimestre 2020 che verranno resi noti il prossimo 19 febbraio, dall’altro è da segnalare come la compagnia si stia impegnando nel processo di transizione energetica.
In questo senso, ricordiamo come l’azienda preveda due nuove Direzioni Generali: quella Natural Resources che svilupperà il portafoglio upstream Oil & Gas, focalizzandosi sull'efficienza energetica e la cattura della CO2, e la Energy Evolution, che si occuperà di far evolvere i business dell’energia elettrica, della trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green.
L’obiettivo del gruppo è quello di diventare uno dei leader nella decarbonizzazione. Per fare questo, ENI prevede 4 miliardi di euro di investimenti verdi tra il 2020 e il 2023, di aumentare a 3GW la capacità nelle rinnovabili, di arrivare a 1 Mton/an di capacità nelle bioraffinerie e di creare 880 punti di ricarica per veicoli elettrici.
Da segnalare un elemento importante: se consideriamo il ribasso delle azioni ENI negli scorsi mesi, si potrebbe immaginare come lo scenario peggiore sia stato scontato dai prezzi del titolo. In tal senso la discesa menzionata non avrebbe fatto altro che rendere i multipli più appetibili. Dei 26 analisti censiti da Reuters che seguono ENI, 5 danno un giudizio “buy”, 4 “outperform”, 9 “hold”, 6 “underperform” e 2 “sell”. Il prezzo obiettivo medio si attesta a 9,5 euro: il 12,72% in più rispetto ai valori attuali.
Struttura del Certificato
Il Certificato Memory Cash Collect Express di Vontobel con ISIN DE000VQ3YM00 è stato emesso dal 28 gennaio 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 100 euro. Con questo Certificate, gli investitori possono mirare a una cedola semestrale di 6,55 euro a patto che alle date di rilevazione semestrali il prezzo delle azioni ENI si trovi ad un livello pari o superiore a quello della Soglia Bonus, posta a 8,565 euro.
Due le opzioni che costituiscono la struttura del prodotto:
- Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
- Opzione Autocallable: dal 2 agosto 2021 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data per il Rimborso Anticipato il prezzo di tutti i sottostanti del paniere quoteranno ad un livello pari o superiore a quello del Livello Autocall, posto al 100% del Valore Iniziale.
I principali livelli da monitorare per le azioni ENI sono: Valore Iniziale, Strike, Livello Autocall e Soglia Bonus a 8,565 euro; Barriera a 6,852 euro (80% del Valore Iniziale).
La peculiarità del Certificato è quella di avere la Soglia Bonus e il Livello Autocall al medesimo prezzo. Ciò significa che al momento dello stacco del premio il prodotto scadrà anticipatamente. Il rendimento annuale lordo potenziale è pari al 13,10% e al momento della scrittura le azioni ENI si trovano sopra lo Strike dello 0,06%. Se i prezzi dovessero rimanere quelli attuali, si verificherebbero le condizioni per lo stacco della cedola e quelle per la scadenza anticipata.
Alla scadenza fissata per il 26 luglio 2022 sono tre gli scenari che potranno verificarsi:
- Se il prezzo delle azioni ENI dovesse essere pari o superiore a quello del Valore Iniziale, l’investitore riceverà il Valore Nominale di 100 euro, l’ultima cedola del periodo e quelle non pagate in precedenza.
- Se il prezzo delle azioni ENI dovesse essere inferiore a quello del Valore Iniziale e superiore a quello della Barriera, l’investitore riceverebbe il solo Valore Nominale di 100 euro;
- Se il prezzo delle azioni ENI dovesse essere pari o inferiore a quello della Barriera l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante. Per fare un esempio immaginiamo che a scadenza il valore del titolo del Cane a sei zampe sia pari a 6 euro. In questo caso il rimborso sarà di 70,565 euro calcolato come: [100 euro di Valore Nominale x (6 euro del Prezzo di rilevazione finale/8,565 euro del Valore Inziale)].
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
Guardando alla struttura del Certificato appena descritto salta subito all’occhio la sua peculiarità: il Livello di Soglia Bonus e quello di Autocall coincidono. Lo scenario migliore in termini di rendimento sarebbe quindi che le condizioni per l’incasso della cedola vengano rispettate a scadenza. In tal caso infatti l’investitore potrebbe ottenere un rendimento lordo pari al 19,65% sul Valore Nominale.
Ricordiamo come il titolo sia legato all’andamento del petrolio, che potrebbe beneficiare di un’eventuale ritorno alla normalità prima del previsto, e che si trovi poco distante ai minimi del 2020. Tuttavia il principale difetto del prodotto deriva dalla sua Barriera, posta all’80% dello Strike e che se combinata alla scadenza piuttosto ravvicinata non consente molta libertà di movimento alle quotazioni.
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