Nel settore Oil&Gas l’attuale impegno globale è quello della transizione energetica, che ha avviato un profondo processo di trasformazione. In questo contesto, gli operatori del comparto sono chiamati a continuare ad affinare non solo le proprie doti di resilienza, ma soprattutto la capacità di adattarsi ai futuri contesti che saranno caratterizzati da costanti cambiamenti e punti interrogativi.
L’italiana Saipem, società quotata a Borsa Italiana e operante nel settore della prestazione di servizi per il settore petrolifero, è da tempo protagonista della transizione energetica. Oltre i due terzi del suo fatturato vengono infatti dalle rinnovabili. Saipem è una società leader nelle attività di ingegneria, di perforazione e di realizzazione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture ed è presente in più di 60 Paesi.
Per comprendere la scelta dell’azienda guidata dall’Amministratore delegato Stefano Cao, ovvero di scommettere con forza sulle rinnovabili, è necessario partire dall’ultima fotografia dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA).
Secondo l’Agenzia entro il 2050, Cina, India, Stati Uniti e i Paesi europei membri dell’OCSE copriranno il 75% della capacità di generazione attraverso le energie verdi.
Inoltre, è importante anche considerare l’azione del neo presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che nel suo primo giorno allo Studio Ovale, ha annunciato il rientro negli accordi internazionali di Parigi per combattere il cambiamento climatico.
Questo è il provvedimento principale di una serie di ordini esecutivi volti a ripristinare la leadership degli USA nella lotta al riscaldamento globale ed avvalora il fatto che il futuro del mondo sarà sempre più green. In questo senso Saipem ha di recente confermato il suo importante ruolo nella rivoluzione verde con la commessa da quasi mezzo miliardo in Francia.
L’azienda sita a San Donato Milanese si è aggiudicata infatti un contratto per il parco eolico offshore Courseulles-sur-Mer in Normandia, assegnato da Eoliennes Offshore du Calvados SAS, del valore complessivo di circa 460 milioni di euro. L'aggiudicazione di questo contratto rappresenta un’ulteriore conferma del ruolo di Saipem nello scenario dell'evoluzione energetica, in particolare nella realizzazione di hub energetici verdi offshore.
Saipem: l’analisi tecnica
L’impostazione tecnica di Saipem appare costruttiva. Il titolo a Borsa Italiana ha recuperato circa il 70% dal minimo messo a segno il 28 ottobre 2020 a 1,2710 euro per azione. Il recente trend rialzista rinnova la struttura tecnica dell’azienda guidata da Stefano Cao, dopo il pesante ribasso registrato durante il 2020 in scia al calo della domanda di petrolio causato dalla pandemia di coronavirus.
Nonostante il calo fisiologico di inizio anno i corsi sono inseriti in un pattern di massimi e minimi crescenti che potrebbe trainare i prezzi in area 2,50 euro e successivamente presso l’area di concentrazione di offerta posta tra 2,89 e 3,07 euro, zona che conta i minimi segnati in più occasioni durante il 2018.
Nel breve termine i primi segnali di deterioramento della tendenza positiva si presenterebbero con una violazione stabile del livello tondo e psicologico a 2 euro, senza tuttavia invalidare completamente lo scenario rialzista. Un ribasso più marcato potrebbe invece trasportare i corsi dapprima in area 1,77 e successivamente a ridosso del minimo di ottobre 2020 in area 1,27 euro.
Investire su Saipem con i Certificati
La situazione descritta sinora sulle azioni Saipem è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN LU2088861344. Questo prodotto è quotato dal 4 dicembre 2020 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 89,2860 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 18 giugno 2021 (tra meno di 5 mesi) la quotazione di Saipem sia superiore a quella della Barriera, fissata a 1,9521 euro, il 90% dello Strike Iniziale.
Per questo motivo, eventuali leggeri ribassi del titolo Saipem non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificate incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni grazie all’importante livello di sostegno orizzontale menzionato nell’analisi tecnica.
Al momento il Certificato quota ad un prezzo ask di 92,9000 euro (guadagno lordo potenziale del 7,64% in cinque mesi, circa il 18,34% se espresso su base annua), mentre Saipem quota circa al 16,28% sopra la Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni dell’azienda di San Donato Milanese siano pari o inferiori a 1,9521 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per il Valore Nominale. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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