Certificati: investire su rialzo petrolio e transizione energetica | Investire.biz

Certificati: investire su rialzo petrolio e transizione energetica

13 apr 2022 - 16:30

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Con il Certificato Express di UBS si può investire sul rialzo del petrolio e sulla decarbonizzazione. Vediamo perché e i rendimenti di questo prodotto

In un periodo di decisa incertezza sui mercati finanziari, le quotazioni del petrolio si trovano in territorio nettamente positivo. Da inizio anno, il greggio sta mettendo a segno una performance del 28% circa. Diversi i motivi che stanno spingendo i corsi della materia prima, in primis la guerra tra Russia e Ucraina.

Su questo argomento, l’International Energy Agency ha evidenziato come il crollo dell’export russo potrebbe causare il più grande shock sull’offerta da decenni. Per l’agenzia, le sanzioni dell’Occidente mettono a rischio 2,5 milioni di barili di petrolio al giorno: ricordiamo come il Paese sia il terzo produttore di questa commodity più importante al mondo dopo USA e Arabia Saudita.

Oltre a questo, la Russia è il principale esportatore al mondo, con l’Eurozona che dipende fortemente dalle forniture di Mosca. Si devono poi considerare altri due fattori importanti: l’OPEC non sembra intenzionata ad aumentare la produzione in maniera rilevante, continuano con il suo programma di incrementi da 400mila barili al giorno.

Il secondo elemento da tenere a mente sono le previsioni di domanda per il 2022, che per l’IEA sono di 99,7 milioni di barili al giorno (2,1 milioni di barili al giorno in più rispetto ai livelli del 2021). In un quadro di richiesta in crescita e di offerta prevista in calo, le quotazioni del greggio hanno tutte le carte in regola per continuare a salire.

Guardando a periodi più lunghi, i prezzi dell’oro nero più elevati potrebbero accelerare le misure dei Governi relativi alla transizione energetica. Questo non è un fattore negativo per le compagnie dell’oil&gas, che negli ultimi anni hanno varato importanti piani per ridurre le loro emissioni e raggiungere la neutralità carbonica. Per investire in questo settore, si potrebbe guardare al Certificato Express di UBS con ISIN DE000UH9CYC9 e sottostante rappresentato da un basket composto dalle azioni BP, ENI e Occidental Petroleum.

 

L’analisi tecnica dei sottostanti

Guardando ai tre sottostanti del Certificato, è da evidenziare come tutti e tre siano inseriti in un trend ascendente. Da novembre 2020, le azioni BP sono riuscite a rialzare la testa dopo aver raggiunto i massimi storici. Dai minimi di 200 pence il titolo è arrivato in area 418 pence prima di iniziare una lieve correzione.

Il livello tecnico da monitorare con attenzione è quello fornito dalla linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di ottobre 2020 a quelli di luglio 2021. Una violazione di tale intorno, ora transitante a 363 pence, metterebbe in difficoltà i compratori, con i corsi che avrebbero la possibilità di dirigersi verso i primi supporti a 325 pence.

Flessioni al di sotto di questo intorno avrebbero invece come obiettivo l’ultima area supportiva prima dei minimi storici, compresa tra i 275 e i 250 pence. Al contrario, una rottura dei 430 pence, dove passa la trendline disegnata con i massimi di marzo e giugno 2020, aprirebbe le porte ad un apprezzamento verso i 520 pence.

Dall’inizio del 2022, le azioni ENI si trovano all’interno di una fase laterale formatasi dopo la rottura della coriacea resistenza a 13 euro, ereditata dai minimi di settembre 2008. Se i compratori fossero in grado di portarsi oltre i 14 euro, si avrebbe un segnale positivo con possibile obiettivo localizzato sull’intorno psicologico dei 16 euro.

Al contrario, i venditori tornerebbero in vantaggio con una flessione sotto i 12,76 euro, che convaliderebbe la rottura della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di ottobre 2020 e luglio 2021. Se ciò dovesse avvenire, la contrazione avrebbe come target potenziale i 10,50 euro.

Con la rottura della trendline disegnata con i massimi di giugno 2020 e marzo 2021, le azioni Occidental Petroleum hanno dato vita ad un forte movimento ascendente che le ha riportate su livelli che non si vedevano da aprile 2019.

Se le quotazioni fossero in grado di effettuare la rottura dei 60 dollari, si potrebbe verificare un’accelerazione verso la successiva area di concentrazione di offerta a 80 dollari. Al contrario, una discesa sotto i 50 dollari verrebbe interpretata negativamente, con obiettivi dei venditori che potrebbero spingersi verso i 33 dollari.

 

La struttura del Certificato

Il Certificato Express di UBS con ISIN DE000UH9CYC9 è quotato dal primo aprile 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 1.000 euro. Con questo strumento, gli investitori possono ottenere una cedola trimestrale di 32,5 euro a patto che, alle date di valutazioni periodiche, il prezzo di tutti i sottostanti del Basket sia pari o superiore al Livello Default Cedola, posto al 65% dello Strike Iniziale. Il rendimento annuale potenziale sarebbe quindi del 13% lordo.

Tre le opzioni che caratterizzano la struttura del Certificato:

 

  • Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
  • Opzione Autocallable: dal 30 settembre 2022 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data di Osservazione per il Rimborso Anticipato il prezzo di tutti i sottostanti del paniere sarà pari o superiore a quello del Livello di Rimborso Anticipato, posto al 100% dello Strike Iniziale. La prima data di osservazione della cedola è fissata per il 30 giugno 2022.
  • Opzione Quanto: che protegge dal rischio di cambio per i sottostanti non quotati in euro.

 

Focalizziamoci ora sui livelli da monitorare per tutti i sottostanti del paniere:

 

  • ENI: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 13,294 euro; Livello Default Cedola a 36,881 euro, Barriera a 34,044 euro;
  • BP: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 375,35 pence; Livello Default Cedola a 249,9775 pence, Barriera a 373,1 pence;
  • Occidental Petroleum: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 56,74 dollari; Livello Default Cedola a 36,881 dollari, Barriera a 34,044 dollari;

 

Al momento della scrittura, il Worst of è rappresentato dalle azioni Occidental Petroleum, che quotano l’1,13% al di sotto del loro Valore Iniziale. In caso di stabilità dei prezzi, le condizioni per lo stacco della cedola sarebbero soddisfatte, al contrario di quelle per la scadenza anticipata. 

Sono tre gli scenari che si potranno verificare alla scadenza prevista per il 7 aprile 2027:

 

  1. Se il prezzo di tutti i sottostanti del basket è superiore al Livello Default Cedola, l’investitore riceverà il Valore Nominale del Certificato, l’ultimo premio di competenza oltre a quelli precedentemente non pagati;
  2. Se il prezzo di tutti i sottostanti del basket è inferiore al Livello Default Cedola, ma superiore alla Barriera (detta anche Livello di Kick-In), l’investitore riceverà il solo Valore Nominale di 1.000 euro;
  3. Se il prezzo del Worst-of è uguale o inferiore alla Barriera, il Certificato rimborserà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere. Per esempio, se le azioni Occidental Petroleum a scadenza del Certificate quotassero 30 dollari, il risparmiatore riceverebbe 52,87 euro così calcolati: [100 euro del Valore Nominale x (30 dollari del Prezzo di rilevazione finale/56,74 dollari del Valore Inziale)].

 

La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz

Il Certificato appena descritto appare interessante sia in una prospettiva di apprezzamento del petrolio che in un contesto di decarbonizzazione. Se si guarda al Certificato, un fattore di incertezza potrebbe derivare dagli Strike, posti in area di massimi annuali. In questo quadro dunque, eventuali correzioni nel breve periodo non sarebbero da escludere.

Questo elemento potrebbe tuttavia essere sfruttato per effettuare acquisti tattici approfittando del possibile extra-rendimento dovuta alla differenza tra il prezzo ask e quello di rimborso a scadenza. In generale, è positiva la presenza delle tre opzioni e l’ampia scadenza, che permette ai titoli sottostanti di recuperare l’eventuale terreno perso.

 

 

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