Tra i titoli di Borsa Italiana maggiormente monitorati dagli operatori dei mercati finanziari vi sono quelli del comparto energetico e dell’industria petrolifera dopo il rally delle quotazioni del greggio alimentato dalle tensioni geopolitiche e alle conseguenti sanzioni tra i Paesi Occidentali e Mosca.
A Piazza Affari si distingue Tenaris, il maggior produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di petrolio e gas. Osservando le performance a sei mesi, sostenuto anche dal rialzo del prezzo del petrolio, il titolo ha messo a segno una crescita del 50% circa, lasciando indietro ENI e ancor di più Saipem.
Tenaris a oggi evidenzia un rialzo di circa il 52% rispetto ai valori di fine 2021, mentre ENI guadagna il 10,50% circa. Discorso a parte va fatto per Saipem che perde il 39% circa da inizio anno, complice principalmente il profit warning lanciato a fine gennaio. Di recente il titolo guidato dall’Amministratore Delegato Paolo Rocca è finito sotto la lente di Credit Suisse, che ha confermato la raccomandazione “underperform” ma ha alzato il target price da 8,2 a 8,8 euro.
Inoltre, a seguito dei dati rilasciati venerdì scorso da Baker Hughes, i quali hanno evidenziato un aumento delle trivellazioni attive, Bestinver Securities ha confermato il rating “buy” sul titolo con target price tra 12,5 e 13,5 euro. Nel dettaglio l’andamento delle trivellazioni mostra un trend di recupero in corso in America Latina, Medio Oriente e Canada oltre che negli Stati Uniti.
Di conseguenza, Bestinver, si aspetta per il primo trimestre di quest'anno anche un aumento della domanda dei tubi OCTG come quelli prodotti da Tenaris. A febbraio si è visto il 17esimo mese consecutivo di aumento dei prezzi dei tubi secondo l'indice Pipe Logix: i costi sono aumentati di quasi il 90% a/a e del 136% dall'inizio del trend positivo, "permettendo di coprire gli aumenti delle materie prime e dell'energia".
Per questo motivo Tenaris ha battuto il consenso nel quarto trimestre del 2021, con un margine Ebitda del 23,5% (stime a 21,7%) e ricavi aumentati del 17% a 2,057 miliardi di dollari. La società si aspetta un aumento di fatturato ben oltre la doppia cifra percentuale anche per i primi tre mesi del 2022.
Tra le banche d’affari che attualmente mostrano un target price superiore agli attuali prezzi di Borsa vi sono Piper Sandler, che fissa il prezzo obiettivo a 34 euro (overweight), Mediobanca “outperform” con take profit a 15 euro e Kepler Cheuvreux (buy con prezzo obiettivo a 16,50 euro).
Ricordiamo che la società ha concluso l’intero 2021 con ricavi per 6,52 miliardi di dollari, in aumento del 27% rispetto ai 5,15 miliardi realizzati nell’esercizio precedente. Il business dell’azienda ha beneficiato dell’aumento delle vendite nelle Americhe in seguito alla forte crescita delle attività di perforazione di petrolio e gas.
L’Ebitda margin era salito dal 12,4% al 20,8%, più che raddoppiando i livelli pre-pandemia. In forte miglioramento anche il risultato operativo, che era passato da un rosso di 663,07 milioni a un positivo di 707,51 milioni di dollari. L’utile netto è stato di 1,1 miliardi dollari, valore che si confronta con il rosso di 634,42 milioni contabilizzato l’anno precedente.
L’utile per azione è stato di 0,93 dollari. A fine 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 700 milioni di dollari, rispetto agli 1,1 miliardi di inizio anno. Nell’intero 2021 le attività operative di Tenaris hanno generato un flusso di cassa di 119,08 milioni di dollari, mentre gli investimenti totali (Capex) sono stati pari a 239,52 milioni di dollari. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W548 che ha come sottostante proprio Tenaris. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo quotato a Piazza Affari.
Azioni Tenaris: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Tenaris è fortemente impostato al rialzo se si osserva l’andamento dei corsi sul grafico giornaliero. I prezzi rimangono all’interno di una tendenza rialzista, come si può notare dal pattern di massimi e minimi crescenti in atto dai minimi di dicembre 2021 in area 8,70 euro.
Nel brevissimo periodo i corsi stanno lateralizzando in un range compreso tra i 13,34 e i 14,27 euro. In caso di ritracciamento, il primo supporto da monitorare sarà il livello tondo a 13 euro e più in basso il livello orizzontale a 12,22 euro lasciato in eredità dai top del 17 febbraio scorso.
Segnali di forza su questi sostegni potrebbero essere sfruttati per implementare strategie long con primo obiettivo sui recenti massimi in area 14,30 euro mentre un target più ambizioso potrebbe essere identificato in area 15 euro. Nel breve termine la positività verrebbe meno con una rottura dei minimi di marzo a 11,86 euro, movimento che potrebbe trasportare i prezzi al test del successivo supporto in area 10,50 euro.
Investire sulle azioni Tenaris con i Certificati
La situazione descritta sinora su Tenaris è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W548. Questo prodotto è quotato dal 25 marzo 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 92,80 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 8 mesi) la quotazione di Tenaris sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 8,40 euro, circa il 60% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali ribassi di Tenaris non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 92,85 euro (guadagno lordo potenziale del 7,70% in circa 1 anno e 8 mesi), mentre le azioni Tenaris veleggiano circa il 60% al di sopra della Barriera. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Tenaris siano inferiori a 8,40 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 92,014 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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