Entro il 2030, la popolazione mondiale potrebbe raggiungere gli 8,5 miliardi di persone. Questo implica un crescente consumo di energia che secondo le stime dell’International Energy Agency per il 2040 potrebbe arrivare ad un incremento del 27% dai livelli del 2021. Nello specifico, l’associazione prevede che vi sarà una crescita della domanda di gas naturale del 31% e del 21% per quanto riguarda il petrolio (l’uso per i trasporti dovrebbe arrivare al picco, ma non quello dei prodotti petrolchimici).
Per quanto riguarda i consumi elettrici, questi sono attesi in aumento del 52%. La guerra tra Russia e Ucraina sta portando inoltre gli Stati europei nella condizione di non dipendere più da Mosca per quanto riguarda le importazioni di oro nero e di gas naturale, che stando ai dati Eurostat nel 2019 hanno contato per il 26,9% e il 41,1% dell’import totale.
Queste risorse devono dunque essere reperite da altri Paesi, tra cui gli USA. È infatti da ricordare come l’Europa sia il secondo importatore di energia al mondo dopo la Cina. In questo quadro, potrebbe essere interessante guardare al Certificato Express di UBS con ISIN DE000UH981E1 e sottostante un basket composto da Engie, RWE e Devon Energy.
L’analisi tecnica dei sottostanti
Guardando il grafico delle azioni Engie, si evidenzia come i corsi dopo essere ripartiti dal supporto posto sulla soglia psicologica dei 10 euro stiano cercando di recuperare l’ampia barra di estensione ribassista creata nella prima settimana di marzo 2022.
Il riassorbimento di questa candela permetterebbe ai compratori di tornare al test dei 15 euro, dove passano il livello orizzontale ereditato dai top di luglio 2016 e la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi di giugno 2014 e febbraio 2020.
La rottura di questo ostacolo permetterebbe agli acquirenti di tentare un approdo prima verso i 16,80 euro, per poi passare al test dei 18 euro. Al contrario, una discesa sotto i 10 euro metterebbe i prezzi nella condizione di tornare sui minimi del 2020 (e storici), a 8,626 euro.
Più costruttiva la struttura grafica delle azioni RWE, che sono riuscite ad effettuare la rottura della coriacea resistenza posta sui 36,90 euro, espressa dai massimi di marzo 2012. Al momento, l’impulso positivo del titolo potrebbe estendersi verso le prossime resistenze a 50 euro.
Viceversa, un’indicazione negativa si avrebbe dapprima con una discesa sotto i 36,90 euro, per poi passare alla rottura dei 30 euro, dove transitano sia il livello orizzontale ottenuto collegando i minimi di settembre 2020 che la trendline disegnata con i minimi di dicembre 2016 e febbraio 2018.
Le azioni Devon Energy sono inserite all’interno di un rally rialzista da ottobre 2020, che ha permesso ai prezzi di effettuare la rottura della linea di tendenza ottenuta collegando i top di dicembre 2016 e luglio 2018.
Dopo questo breakout, i corsi sono riusciti a tornare sopra gli ostacoli a 50 dollari, dove transitano sia la linea di tendenza disegnata con i massimi di marzo 2011 e giugno 2014 che il livello statico espresso dai top di aprile 2005. Quest’ultima violazione è un segnale particolarmente positivo per gli acquirenti, in quanto apre le porte al test delle successive resistenze a 76,79 dollari. L’indicazione negativa arriverebbe con una discesa sotto i 30 dollari.
La struttura del Certificato
Il Certificato Express di UBS con ISIN DE000UH981E1 è quotato dal primo aprile 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 1.000 euro. Con questo prodotto, gli investitori possono ottenere una cedola trimestrale di 37,5 euro (prima data di pagamento al 7 luglio 2022) a patto che, alle date di valutazione intermedie, il prezzo di tutti i sottostanti del basket sia pari o superiore a quello di Default Cedola, posto al 65% dello Strike Iniziale. In termini di rendimento annuale, questo è pari al 15% lordo. Sono tre le opzioni che caratterizzano la struttura del Certificato:
- Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
- Opzione Autocallable: dal 30 settembre 2022 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data di Osservazione per il Rimborso Anticipato il prezzo di tutti i sottostanti del paniere sarà pari o superiore a quello del Livello di Rimborso Anticipato, posto al 100% dello Strike Iniziale.
- Opzione Quanto: che protegge dal rischio di cambio per i sottostanti non quotati in euro.
Vediamo ora i livelli da tenere sotto controllo per tutti i titoli del basket:
- Engie: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 11,934 euro; Livello Default Cedola a 7,7571 euro, Barriera a 7,1604 euro;
- RWE: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 39,35 euro; Livello Default Cedola a 25,5775 euro, Barriera a 23,61 euro;
- Devon Energy: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 59,13 dollari; Livello Default Cedola a 38,4345 dollari, Barriera a 35,478 dollari;
Al momento della scrittura, il peggior sottostante del paniere è rappresentato dalle azioni Engie, che quotano lo 0,28% al di sotto del loro Valore Iniziale. Se i prezzi dovessero mantenersi sugli attuali livelli, le condizioni per lo stacco della cedola verrebbero soddisfatte, al contrario di quelle per la scadenza anticipata. Sono tre gli scenari che si potranno verificare alla scadenza prevista per il 7 aprile 2027:
- Se il prezzo di tutti i sottostanti del basket è superiore al Livello Default Cedola, l’investitore riceverà il Valore Nominale del Certificato, l’ultimo premio di competenza oltre a quelli precedentemente non pagati;
- Se il prezzo di tutti i sottostanti del basket è inferiore al Livello Default Cedola, ma superiore alla Barriera (detta anche Livello di Kick-In), l’investitore riceverà il solo Valore Nominale di 1.000 euro;
- Se il prezzo del Worst-of è uguale o inferiore alla Barriera, il Certificato rimborserà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere. Per esempio, se le azioni Engie a scadenza quotassero 7 euro, il risparmiatore riceverebbe 58,66 euro così calcolati: [100 euro del Valore Nominale x (7 euro del Prezzo di rilevazione finale/11,934 euro del Valore Inziale)].
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
La struttura del Certificato appare interessante sia in termini di rendimento che per le tre opzioni evidenziate in precedenza. Un aspetto che appare rischioso è quello relativo agli Strike di Devon Energy, dopo il rally delle azioni degli ultimi 2 anni sarebbe infatti ragionevole attendersi una correzione che potrebbe estendersi anche sotto la Barriera, posta sopra un supporto di rilievo.
Fino a che non si dovesse verificare la rottura decisa dei 30 dollari tuttavia, eventuali ribassi che contribuiscono a far scendere il valore del Certificato potrebbero essere sfruttati per tentare di approfittare del potenziale extra-rendimento fornito dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di eventuale rimborso a scadenza. C’è anche da considerare il fatto che la lunga scadenza del prodotto dia ai titoli il tempo di recuperare eventuale terreno perso.
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