UniCredit è sotto la lente di trader e investitori a Piazza Affari. Mercoledì prossimo, 4 maggio 2022, si riunirà il Consiglio di Amministrazione dell’istituto guidato dal CEO Andrea Orcel con all'ordine del giorno l'approvazione dei conti del primo trimestre 2022.
I risultati verranno pubblicati il giorno seguente, il 5 maggio 2022, prima dell'apertura di Borsa Italiana. Secondo le stime elaborate dagli analisti per conto dei 22 broker che coprono UniCredit, per la banca di Piazza Gae Aulenti il consensus stima un utile netto medio di 413 milioni di euro rispetto agli 887 milioni dello stesso periodo del 2021, gli ultimi tre mesi firmati dall’ex CEO Jean Pierre Mustier.
Nel primo trimestre del 2022 i ricavi sono stimati a 4,421 miliardi dai 4,687 miliardi del primo trimestre dello scorso anno. L’utile operativo lordo è visto a 2,007 miliardi. I costi operativi del primo trimestre sono attesi in media a 2,414 miliardi di euro, in leggero calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’utile operativo netto è stimato a 1,360 miliardi, in calo rispetto ai 2,105 miliardi del primo trimestre 2021. Il risultato prima delle imposte è stimato a 663 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 1,207 miliardi del primo trimestre del precedente esercizio.
Per quanto riguarda l'intero esercizio 2022, il consensus stima un utile pari a 2,8 miliardi di euro e un EPS che si dovrebbe quindi attestare a 1,2 euro. La forchetta indicata dagli analisti è compresa tra un minimo di -0,39 euro e un massimo di 2,23 euro.
Il margine di intermediazione a fine 2022 è visto in calo da 17,95 miliardi a 17,49 miliardi di euro mentre il risultato netto di gestione si dovrebbe attestare a 5,49 miliardi dopo le svalutazioni su crediti per complessivi 2,29 miliardi di euro. Infine, il CET1 2022 dovrebbe essere pari al 13,9%.
Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, gli esperti indicano per l’anno in corso un dividendo di 0,46 euro per azione, mentre per il prossimo è visto in rialzo a 0,67 euro. Nel 2024 la cedola è stimata a 0,88 euro per azione.
La maggior parte degli analisti che seguono il titolo, il 70%, hanno una visione rialzista (buy) su UniCredit, mentre il 30% di loro afferma di mantenere il titolo in portafoglio (hold). Nessun analista ha una visione ribassista sulla banca milanese.
Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W563 che ha come sottostante proprio UniCredit. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni UniCredit: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di breve periodo appare debole per UniCredit. Dopo il crollo dei prezzi registrato da metà febbraio, i corsi hanno dapprima trovato supporto in area 7,81 euro prima di effettuare un rimbalzo. La difesa dell’area di concentrazione di domanda compresa tra gli 8 e i 7,80 euro, potrebbe favorire l’implementazione di strategie rialziste con primo obiettivo localizzato in area 10,44 euro.
Superato questo ostacolo, i compratori avrebbero ampio spazio di manovra e potrebbero puntare al ritorno dei prezzi in area 12 euro, livello che conta i massimi registrati a ottobre 2021. La rottura dei minimi di marzo a 7,752 euro potrebbe invece dare il via ad una nuova fase discendente con obiettivo in area 6,15 euro, prossima importante zona di concentrazione di domanda espressa dai minimi registrati a maggio e ottobre 2020.
Investire sulle azioni UniCredit con i Certificati
La situazione descritta sinora su UniCredit è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W563. Questo prodotto è quotato dal 25 marzo 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 85,05 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 8 mesi) la quotazione di UniCredit sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 5,60 euro, circa il 63% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali ribassi di UniCredit non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 84,20 euro (guadagno lordo potenziale del 18,76% in circa 1 anno e 8 mesi), mentre le azioni UniCredit veleggiano circa il 58% al di sopra della Barriera.
Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di UniCredit siano inferiori a 5,60 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 87,946 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
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