Cambia il vento su EurUsd e forse sta cambiando anche sulle criptovalute? La risposta a questa domanda come sempre passa dall’analisi tecnica e dai grafici che andremo ad analizzare insieme tra poco.
Comincio da Ethereum dove si stanno registrando i segnali tecnici più interessanti. Il “merge”, ovvero l’operazione che ha cambiato gli algoritmi che finora avevano girato su una prova di lavoro Proof of Work per impedire la duplicazione della stessa criptovaluta usata nelle transazioni, in Proof of Stake, ovvero prova di interesse da parte di chi quegli Ethereum li possiede già e che quindi è motivato a verificare l’affidabilità di un operazione dietro piccola ricompensa, si è completato ad ottobre.
Ethereum: spunti interessanti dal grafico
Inizialmente per Ethereum non si sono viste grandi spinte speculative al rialzo. Il mercato si era già posizionato con pesanti cali ed il trading range sui minimi ha finito per avere la meglio. Ma quei livelli erano tecnicamente molto importanti. Con la doppia sollecitazione della down trend line ribassista ad agosto e settembre prima del merge, Ethereum è stato spinto verso il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci che accompagna il rimbalzo partito a giugno.
Era in pratica l’ultima chiamata per i rialzisti che hanno risposto adeguatamente. Le prime resistenze stanno cedendo e graficamente si intravede adesso quel livello di 1.700 dollari oltre il quale il vento si potrebbe dire che cambierebbe radicalmente. Il passaggio, o meglio il ritorno, in area 2.000 $ sarebbe l’antipasto a qualcosa di molto più interessante in prospettiva. Per chi è lungo di ETH la strategia può essere quella di incrementare sopra 1.700 $.
Bitcoin: focus sul Dollaro USA
Ma andiamo a Bitcoin. La criptovaluta più capitalizzata al mondo sta dimostrando una capacità di tenuta incredibile a ridosso dei supporti di area 20mila. Qualche cedimento estemporaneo fino a 18mila non cambia la sostanza.
L’opera di accumulazione sembra essere in corso e la variabile dollaro potrebbe essere determinante per assistere ad una ripartenza di Bitcoin. La correlazione tra BTC e USD è infatti inversa e solo la debolezza del biglietto verde (contestuale probabilmente ad una fase più benigna sui mercati) agevolerebbe la ripartenza di Bitcoin.
Per andare dove? Il punto più critico si annida a 25mila $. Qui troviamo il minimo di maggio e il massimo di agosto. Ma qui troviamo anche la linea di resistenza il cui superamento formalizzerebbe una figura di doppio minimo dai risvolti molto interessanti. L’obiettivo a quel punto diventerebbe in prima battura area 32mila con la sensazione però di un cambio di tendenza ben più importante visto che sarebbe definitivamente abbattuta la down trend line che scende dai massimi storici di novembre 2021.
Stiamo vivendo una fase molto interessante sulle crypto, passate un po' nel dimenticatoio dopo i fasti del 2021.