Wall Street ha iniziato il 2023 con un piglio rialzista. L'indice S&P 500 nelle prime due settimane ha realizzato una performance di circa il 4% in scia a un migliorato sentiment da parte degli investitori dopo i
dati confortanti sull'inflazione americana. Le preoccupazioni che la
Federal Reserve possa continuare a inasprire la sua politica monetaria per abbattere il costo della vita, sulla falsariga di quanto fatto nel 2022, sono scemate di fronte a un chiaro raffreddamento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti.
Adesso nelle riunioni di febbraio e marzo, la Banca Centrale americana dovrebbe aumentare il costo del denaro di 25 punti base, con un tasso terminale che si assesterebbe intorno al 5%. Poi finalmente la Fed dovrebbe fermarsi in attesa che il carovita si diriga verso gli obiettivi del 2%, per tornare successivamente a una politica accomodante.
Questo scenario ha trasmesso forse fin troppo entusiasmo al mercato, che da tempo freme per tornare a comprare. In realtà, i funzionari della Fed hanno avvisato che i tassi d'interesse potrebbero rimanere alti più a lungo rispetto a quanto si aspettano gli investitori, proprio in considerazione di un'inflazione che ancora rischia di rivelarsi più ostica del previsto.
Wall Street: per BofA rialzi solo nel secondo semestre
A predicare una certa cautela vi sono gli analisti di Bank of America, che nella prima parte dell'anno stimano un calo dell'S&P 500 di 10 punti percentuali a 3.600, per poi risalire del 17% a 4.200 nella seconda parte. "Occorre pazienza", hanno sottolineato gli esperti, perché "il pain trade durerà fino a quando un minimo nelle previsioni sui tassi, nei rendimenti e negli spread creditizi della Fed segnalerà uno scenario di un'economia stabile, che non è né troppo calda né troppo fredda". BofA privilegia le azioni europee e asiatiche rispetto a quelle americane, in virtù di tassi d'interesse più bassi.
L'analisi di Bank of America è in linea con quella fatta in settimana dagli analisti di Goldman Sachs, che reputano le azioni cinesi le più accreditate per correre nel 2023, grazie alla riapertura del Dragone e quindi al rilancio dell'attività produttiva.
Il bicchiere mezzo pieno riguardo le azioni americane è visto da Emmanuel Cau, strategist di Barclays, che in una nota ha scritto che i dati sull'inflazione respingono la retorica della Federal Reserve. "Ulteriori segnali di moderazione delle pressioni sui prezzi sono ora visibili nei servizi, non solo nel settore manifatturiero, e anche il mercato del lavoro sta mostrando alcune crepe", ha affermato l'esperto.