Le azioni di JP Morgan scendono di oltre il 2% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street, dopo la pubblicazione di dati trimestrali che hanno evidenziato un utile migliore del previsto, grazie al fatto che l'attività di trading ha finito per compensare il calo registrato dall'investment banking.
L'Amministratore delegato della banca, Jamie Dimon, ha riferito che
il contesto economico è tutto sommato positivo, visto che i consumatori continuano a spendere denaro e le imprese sono in buona salute. Tuttavia, il CEO ha segnalato una
serie di incertezze che l'economia americana dovrà affrontare quest'anno, i cui effetti sono ancora sconosciuti, tipo "le tensioni geopolitiche, tra cui la guerra in Ucraina, la vulnerabilità del mercato energetico e delle forniture alimentari, l'inflazione persistente e la stretta quantitativa della
Federal Reserve che non ha precedenti".
JP Morgan: i numeri della trimestrale
Entrando nel dettaglio dei risultati del quarto trimestre 2022 rilasciati da JP Morgan, gli utili sono cresciuti del 6% a 11 miliardi di dollari, con l'EPS (Earning Per Share, l'utile per azione) a 3,57 dollari, rispetto ai 10,4 miliardi di dollari, o 3,33 dollari per azione dello stesso periodo dell'anno precedente. Le stime prevedevano un EPS di 3,07 dollari. Come accennato, il risultato positivo scaturisce dai ricavi da trading, saliti del 12% per quanto riguarda il reddito fisso e stabili nel caso dell'azionario.
A deficitare è stata invece l'attività di investment banking, che riporta un calo del 57% delle entrate per effetto della riduzione delle operazioni di finanza straordinaria come fusioni, acquisizioni e
IPO, dovuta ai timori recessivi. I ricavi complessivi sono stati di 35,57 miliardi di dollari, contro i 34,3 miliardi stimati dal consensus.
La banca ha annunciato di aver accantonato 2,3 miliardi di dollari per perdite su crediti, in aumento del 49% rispetto al terzo trimestre e superiore alla stima degli analisti, ferma a 1,96 miliardi. L'azienda ha giustificato la mossa con un "modesto deterioramento delle prospettive macroeconomiche, che ora riflette una lieve recessione nello scenario base, oltre a una crescita dei prestiti da parte dei clienti che utilizzano le loro carte di credito Chase".
Trimestrali USA: come sono andate le altre banche
Oggi hanno pubblicato i risultati anche altre grandi banche d'affari americane, con luci e ombre. Bank of America ha riportato guadagni trimestrali più forti del previsto a 6,9 miliardi di dollari, grazie soprattutto all'aumento dei tassi d'interesse. La banca ha guadagnato 0,85 dollari per azione, mentre gli analisti aveva previsto un EPS di 77 centesimi.
Al contrario Wells Fargo ha registrato un crollo dei profitti nel 4Q del 50%, a causa di costi sostenuti per 3 miliardi di euro per gli scandali sui conti falsi e dell'aumento delle riserve nell'attesa di un potenziale rallentamento dell'economia. Alla luce di tutto questo, nei tre mesi conclusisi a dicembre la quarta banca statunitense ha raggiunto un utile di 0,67 dollari per azione, mentre nello stesso periodo del 2021 aveva realizzato guadagni per 1,38 dollari per azione.
Anche l'utile netto di Citigroup ha subito una riduzione particolarmente importante. Nel quarto trimestre i profitti della banca sono stati di 2,5 miliardi di dollari, con l'utile per azione a 1,16 dollari, -22% rispetto ai 3,2 miliardi di dollari, o 1,46 dollari per azione, del Q4 dello scorso anno. La società ha motivato questi risultati con l'aumento del costo del credito e il deterioramento delle condizioni macroeconomiche.