A Wall Street si potrebbe scatenare un sell-off perché gli investitori stanno ignorando il rischio che la
Federal Reserve possa aumentare i tassi oltre il livello che si aspetta il mercato. A sostenerlo è Mohammed Apabhai, responsabile delle strategie di trading Asia-Pacifico di Citigroup. A suo giudizio, le azioni statunitensi, così come quelle di altre regioni, sono sopravvalutate e quindi destinate a scendere nei prossimi tre-quattro mesi.
Questo avverrebbe in concomitanza a un dollaro che si rafforza e a tassi d'interesse che potrebbero anche arrivare al 6%. Di conseguenza, l'esperto ritiene che quest'anno l'indice S&P 500 potrebbe precipitare al di sotto dei 3.500 punti, segnando un calo di circa il 15% dai livelli attuali. "Per essere rialzisti sulle azioni è necessario vedere il dollaro scendere di un altro 10% dai livelli attuali e sarà difficile se la Fed alzerà i tassi in un modo che il mercato non si aspetta. Quello che sto sostenendo è di continuare a vendere sui rally azionari", ha detto Apabhai.
Wall Street: il mercato non sta scontando tassi al 6%
Finora il mercato azionario ha puntato su un tasso terminale della Fed intorno al 5%, più o meno come indicato dai funzionari della Banca Centrale. Inoltre, gli operatori si attendono, prima della fine dell'anno, il primo taglio del costo del denaro, per effetto del materializzarsi di una recessione.
L'esperto di Citi non è di questo avviso, e ritiene che si potrebbe configurare uno scenario con tassi al 6%. "Penso che il mercato della curva forward sia francamente errato", ha detto Apabhai. "Semmai il mercato dei tassi è troppo accomodante, ma è probabile che il minimo dei tassi arrivi dopo un punto estremo sul lato falco. Il mercato non ha ancora testato questa possibilità".
In ragione di questo, l'esperto consiglia di acquistare titoli del Tesoro USA solo dopo che i rendimenti a 10 anni torneranno sopra il 4,25%. Inoltre, lo strategist di Citi vede il dollaro rafforzarsi, con l'aumento della stretta quantitativa della Fed. Dai massimi di settembre, il biglietto verde ha perso circa il 10% del suo valore nei confronti del paniere di valute incluse nel Dollar Index. Questo ha fatto pensare che lo straordinario rally che aveva contrassegnato gran parte del 2022 fosse giunto al termine e che fosse in corso un'inversione di tendenza. Apabhai non è d'accordo: "la tendenza ribassista del dollaro è finita".