Il 2022 è stato un anno particolarmente florido per gli spin-off a Wall Street. Secondo i dati raccolti da Goldman Sachs sono state 44 le aziende che hanno annunciato uno scorporo aziendale. Tra le cause che hanno favorito queste operazioni ci sono i tassi d'interesse più elevati, che hanno determinato le condizioni per un rallentamento dell'economia e un calo dei profitti.
Lo spin-off solitamente si realizza per creare una società più snella e concentrare il management su quella realtà e renderla più efficiente. Si tratta di un processo apprezzato dagli investitori, che tendono ad acquistare le azioni della nuova società nata dalla separazione. Goldman Sachs riporta che dal 1999 il 55% dei 377 spin-off realizzati ha portato a una sovraperformance media del 4% in Borsa della società scorporata rispetto alla scorporante.
Lo scorso anno però questa sovraperformance non c'è stata: delle 20 scissioni completate solo 6 hanno fatto meglio delle ex-società madri. La ragione probabilmente deriva dal fatto che in diversi casi lo spin-off è sembrato più un modo per liberarsi di un ramo secco del gruppo, per via ad esempio di un alto indebitamento o della scarsa capacità di rinnovamento, piuttosto che per dare valore a una divisione.
Wall Street: ecco cosa bolle in pentola
Per l'anno in corso vi è un certo fermento, anche e soprattutto in rapporto al fatto che la
Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi d'interesse e a mantenerli alti a lungo, mettendo pressione all'economia e alle aziende. Vale la pena di citare quattro grandi aziende che potrebbero realizzare spin-off nel 2023.
Kellogg's
La multinazionale specializzata in prodotti per la prima colazione e gli spuntini prevede di scorporare la sua unità di business dei cereali nordamericana in quanto cresce in maniera lenta, concentrandosi solo sugli snack. La divisione possiede marchi importanti come Froot Loops e Frosted Flakes. Kellogg's manterrebbe quindi i marchi di snack Pringles e Pop-Tarts, nonché l'attività di alimenti a base vegetale e cereali al di fuori del Nord America. Secondo JPMorgan, Kellogg's avrà un margine di profitto più basso rispetto al business dei cereali, ma vendite tre volte superiori.
Johnson & Johnson
Il gigante farmaceutico entro fine anno scorporerà l'unità riguardante il business consumer che costituisce il 17% del fatturato aziendale. Il segmento, che prenderà il nome di Kenvue, possiede marchi come Tylenon, Listerine e Band-Aid. La separazione potrebbe servire all'azienda per ottenere una valutazione superiore sugli utili attesi rispetto ai multipli attuali di 14,7, sebbene pesi come un macigno la causa legale pendente sul presunto talco cancerogeno per i bambini.
Crane Holdings
L'azienda con sede a Stamford che fabbrica prodotti industriali potrebbe dividersi in due: RemainCo che sarà specializzata nella produzione di fluidi per pompe e valvole, componenti aerospaziali e per la gestione energetica; Crane NXT che realizzerà prodotti per il settore dei pagamenti presso sportelli e casse automatiche, oltre che materiali di sicurezza per le zecche nazionali. Secondo gli analisti, una volta eseguita la scissione, entrambe le società potrebbero essere preda di altre aziende per operazioni di M&A.
BorgWarner
Il produttore di componenti per auto con sede a Auburn Hills, nel Michigan, ha come obiettivo quello di separare l'attività dei motori a combustione, che si chiamerà Phinia, per concentrarsi sulle parti relative alle auto elettriche. Secondo Emmanuel Rosner, analista di Deutsche Bank, lo spin-off permetterà a Phinia di massimizzare i profitti mentre BorgWarner investe nella crescita dei veicoli elettrici.