Avvio di settimana particolarmente difficile per le Borse europee dopo il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB). Sfumato l'entusiasmo iniziale per l'intervento delle autorità americane a supporto del sistema bancario e dei depositanti (
Crac SVB: autorità USA intervengono a sostegno di banche e depositanti), anche Wall Street ha registrato un indebolimento.
Il crac di SVB è il secondo più grande della storia statunitense nel settore bancario, dopo quello di Lehman Brothers del 2008 (
Lehman Brothers: il più grande fallimento bancario della storia). E, sebbene i regolatori cerchino di rassicurare il mercato che quanto accadde allora a livello sistemico non si ripeterà oggi, la paura sta prendendo il sopravvento e gli investitori preferiscono rifugiarsi nelle attività poco rischiose. Le banche alla Borsa di New York sono state prese d'assalto dagli shortisti, con First Republic Bank che sta affondando del 70%, PacWest Bancorp che perde più del 40%, Western Alliance Bancorp che crolla del 30%, Charles Schwab che scende di circa il 20% e Zions Bancorp che scivola del 15%.
Morgan Stanley: Wall Street, state lontani dalle azioni
Tra gli analisti di Wall Street, una view particolarmente pessimista è quella di Michael Wilson di Morgan Stanley. Già annoverato nella schiera degli operatori più ribassisti di Wall Street, Wilson da sempre porta avanti l'idea che la politica monetaria restrittiva della
Federal Reserve avrebbe messo pesantemente sotto pressione i mercati azionari. In un contesto decisamente deteriorato dopo il fallimento della SVB, Wilson consiglia di
vendere qualsiasi rimbalzo delle azioni USA derivante dalle misure di sostegno delle attività di regolamentazione. "Suggeriamo di vendere eventuali rimbalzi su un intervento del governo per sedare l'immediata crisi di liquidità di SVB e di altre istituzioni fino a quando non registreremo nuovi minimi del mercato ribassista", ha scritto Wilson in una nota quest'oggi.
Tesoro, Fed e Federal Deposit Insurance Corp. hanno provato a calmare le acque di questo lunedì nero con un piano per fornire liquidità emergenziale alle banche e per consentire ai depositanti, a partire da oggi, di accedere ai propri conti per prelevare denaro. L'obiettivo è di trasmettere fiducia agli investitori, quantunque il mercato non stia reagendo nel migliore dei modi.
Wilson non vede un problema a livello sistemico simile a quello della grande crisi del 2008, soprattutto dopo le misure delle autorità americane. Tuttavia, a suo avviso, le cadute di SVB e di Signature Bank avranno ripercussioni negative sulla crescita economica. Mentre sottolinea come quanto sta accadendo sia il risultato della stretta sui tassi da parte della Federal Reserve, lo strategist si attende ora che i depositanti continuino a prelevare denaro dalle banche per indirizzarlo verso asset a rendimento più elevato, almeno fino a quando i tassi sui depositi non aumenteranno.
Questo potrebbe ridurre i profitti delle banche e diminuire l'offerta di prestiti. "Piuttosto che uno shock casuale o idiosincratico, consideriamo gli eventi della scorsa settimana solo come un altro fattore di supporto per le nostre prospettive negative di crescita degli utili. In breve, la politica della Fed sta iniziando a mordere, ed è improbabile che si inverta anche se la Fed dovesse mettere in pausa i suoi rialzi dei tassi o la stretta quantitativa", ha scritto Wilson. In pratica, occorre attendersi "ulteriori delusioni sugli utili rispetto al consenso e alle aspettative delle società", ha concluso.