Crac SVB in primo piano: le autorità regolamentari statunitensi provano a rafforzare la fiducia nel sistema bancario e nei mercati finanziari attraverso
misure di emergenza. Il fallimento della Silicon Valley Bank (
SVB: terremoto a Wall Street, azioni crollano del 60%, cosa succede?), ieri ha portato alla convocazione di una riunione straordinaria del Tesoro USA, della
Federal Reserve e Federal Deposit Insurance Corp per mettere a disposizione fondi di liquidità per i prestiti di emergenza.
Nel frattempo, un'altra banca travolta dal default di SVB, la Signature Bank, è stata chiusa ed è passata sotto il controllo della Fed, segnando quella che è la terza più grande bancarotta della storia americana. I regolatori hanno altresì riferito che i clienti di SVB possono ritirare tutti i loro depositi a partire da oggi. "Pensiamo che le misure adottate dalla Fed, dal Tesoro e dalla Federal Deposit Insurance Corp interromperanno in modo decisivo il 'doom loop' psicologico in tutto il settore bancario", ha dichiarato Karl Schamotta, Chief market strategist di Corpay a Toronto.
Tuttavia, le preoccupazioni per un effetto domino in tutto il sistema bancario persistono. Per questa ragione, è probabile che la Banca centrale americana desista dall'aumento aggressivo dei tassi d'interesse, quantomeno nella prossima riunione e almeno fino a quando le acque non si saranno calmate.
SVB: cosa ha causato il crac
Da sempre la banca delle startup tecnologiche, la SVB era il 16° istituto finanziario statunitense con oltre 8.500 dipendenti. Il suo fallimento evoca i disastri del 2008, quando
a crollare fu la big bank Lehman Brothers. A mandare knock-out la banca di Santa Clara è stata l'ondata di deflussi che ha destabilizzato l'assetto finanziario della società. Ciò è arrivato a causa delle
incertezze legate al rialzo dei tassi d'interesse da parte della Fed, con molti depositanti che hanno preferito dirottare i propri soldi su opzioni più remunerative rispetto ai conti bancari.
Ma il problema di fondo è che negli anni la SVB aveva investito in obbligazioni a lunga scadenza a caccia dei rendimenti maggiori, in un periodo in cui i tassi erano quasi a zero. Quando questi ultimi hanno cominciato a salire, si è creato un disallineamento di scadenze tra attività e passività. La diminuzione di valore delle obbligazioni in portafoglio e il contestuale aumento delle richieste di prelevamento dei depositanti ha creato le condizioni perfette per il crac. La SVB ha smobilizzato titoli per 21 miliardi di dollari, registrando una perdita di 1,8 miliardi.
SVB: le aziende esposte
Nel frattempo fioccano le aziende che hanno dichiarato uno stretto coinvolgimento nelle operazioni con la SVB. Circle, la società tecnologica che gestisce la stablecoin USDC, la scorsa settimana ha rivelato di avere 3,3 miliardi di dollari congelati nella SVB, su 40 miliardi di dollari di riserve. Il 9 marzo ha tentato di rimuovere i suoi fondi dalla banca californiana, ma il bonifico non è stato processato. Di conseguenza USDC ha perso l'ancoraggio con il dollaro, prima della ripresa a seguito dell'annuncio del sostegno statunitense.
Ma sono in tante le tech statunitensi che rischiano di precipitare per l'esposizione che avevano nei confronti di SVB.
Una di quelle più coinvolte è Roku, il produttore di set-top box utilizzati per lo streaming di film e televisione e uno dei titoli preferiti dal gestore di Ark Invest
Cathie Wood, che ha dichiarato
487 milioni di dollari di liquidità depositata presso la banca, corrispondente a circa il 25% dei fondi di cassa. Il colosso dei videogiochi Roblox ha riportato 150 milioni di dollari in contanti e titoli in SVB, su 3 miliardi complessivi di liquidità. Mentre la società di lancio spaziale Rocket Lab è esposta per 38 milioni di dollari in contanti.
SVB: i movimenti in corso per l'acquisizione
Gli investitori ora stanno osservando attentamente la situazione per capire quali potranno essere gli sviluppi nei prossimi mesi. Le trattative sono serrate per vedere se ci sono le condizioni per un'acquisizione di SVB. Tra gli istituti coinvolti sono emersi JPMorgan Chase, PNC Financial Group, Royal Bank of Canada, Morgan Stanley, Bank of America e Apollo Management.
Il governo USA sarebbe quindi tenuto a coprire parte delle perdite. Tuttavia, i funzionari del Tesoro hanno precisato che non si tratterebbe di un salvataggio, in quanto "nessuna perdita derivante dalla risoluzione dei depositi di SVB sarà a carico del contribuente", ma qualsiasi ammanco sarebbe finanziato da un prelievo sul sistema bancario. Occorre precisare che gli azionisti e coloro che possiedono debiti non garantiti non saranno protetti.
In Gran Bretagna, intanto, la filiale britannica della Silicon Valley Bank è stata acquisti da HSBC per un valore simbolico di 1 sterlina. "Questa acquisizione ha un eccellente senso strategico per il nostro business nel Regno Unito", ha dichiarato l'amministratore delegato di HSBC Noel Quinn in una nota.