In un contesto economico estremamente incerto, caratterizzato da alti tassi d'interesse e dal probabile arrivo di una recessione, le aziende che distribuiscono alti dividendi potrebbero essere una preda per gli investitori. I dividendi spesso costituiscono un sintomo di un buono stato di salute di una società, oltre che una manifestazione di interesse verso la remunerazione degli azionisti.
Negli ultimi tempi alcune società, come quelle energetiche e bancarie, hanno realizzato grandi profitti e quindi hanno deciso di aumentare il payout. Altre invece sono state colpite dall'aumento dei tassi d'interesse che ha creato pressioni sugli utili; giocoforza hanno deciso per un taglio delle cedole, se non un annullamento.
"Molti pagatori di dividendi hanno bilanci solidi e una leva finanziaria inferiore, e la sostenibilità del dividendo non è in discussione a meno che non si verifichi una recessione davvero profonda", afferma Chris Senyek, Chief investment strategist di Wolfe Research. Tuttavia, "con il ciclo economica che cambia e l'economia che rallenta, gli investitori devono essere consapevoli delle società che potrebbero dover tagliare il dividendo", aggiunge.
Anche David Kelly, Chief global strategist di J.P. Morgan Asset Management, pensa che i proventi siano complessivamente in buona forma, ma avverte che "questo sarà un anno in cui i profitti saranno sotto pressione". Ma alla fine quali sono le società che hanno deciso di aumentare i dividendi e quelle che invece hanno optato per un taglio? Ecco una rassegna di tre aziende facenti parte della categoria dei virtuosi e tre che invece figurano tra coloro che hanno deluso gli azionisti.
Wall Street: chi ha aumentato i dividendi
Tra le società che in questi ultimi mesi hanno scelto la strada dell'aumento della cedola, in forza di un solido bilancio, si possono citare tre colossi americani specializzati nella produzione di chip. Vediamoli di seguito:
Broadcom
Il gigante dei semiconduttori distribuisce un dividendo di 4,60 dollari per azione, aumentato a dicembre del 12% rispetto ai 4,10 dollari precedenti. La cedola rende il 2,9%. Dan Genter, CEO di Genter Capital Management, ritiene che il dividendo sia sicuro in quanto la società si trova in una "posizione molto solida in termini di quota di mercato".
Microchip Technology
Microchip Technology ha incrementato recentemente il suo dividendo da 32,8 a 35,8 centesimi, con una crescita del 9%. Il rendimento si aggira intorno all'1,7%. La cifra ora rappresenta il 20% del free cash flow della società, che Genter considera un livello "ragionevole e sostenibile".
Texas Instruments
Texas Instruments completa il terzetto dei produttori di chip ad aver alzato il dividendo. La società ha dichiarato nel mese di settembre una crescita cedolare dell'8% a 1,24 dollari per azione, con un rendimento attuale del 2,8%.
Wall Street: chi ha tagliato i dividendi
Vittime di un peggioramento del quadro finanziario, alcune aziende hanno puntato in via cautelativa sul taglio dei dividendi. Ecco 3 società che hanno eseguito questa mossa:
Intel
Il mese scorso il colosso americano dei semiconduttori ha dato una consistente sforbiciata alla cedola trimestrale, riducendola del 66% a 12,5 centesimi, rispetto ai 36,5 centesimi precedenti. L'operazione è stata motivata dalla società con la necessità di "permettere all'azienda di creare valore nel lungo termine".
VF Corporation
Il produttore di calzature e abbigliamento con sede a Denver, in Colorado, ha ridotto il payout trimestrale del 42% a 30 centesimi, da 50 centesimi. In occasione della pubblicazione della trimestrale a febbraio, l'Amministratore delegato Benno Dorer ha definito la mossa come "una decisione di principio e finanziariamente responsabile".
HanesBrands
La multinazionale di abbigliamento con sede a Winston-Salem, nella Carolina del Nord, ha annullato completamente la distribuzione del provento. La società ha comunicato che punta ad utilizzare tutto il suo free cash flow per ridurre l'indebitamento.