Le azioni Rivian Automotive sono crollate del 5,78% nelle contrattazioni after hours di Wall Street, dopo che la casa automobilistica americana ha comunicato di voler emettere obbligazioni verdi convertibili per 1,3 miliardi di dollari con scadenza 2029. L'obiettivo è quello di finanziare gli investimenti in progetti green attuali e futuri, tenuto conto che la domanda più debole e i costi più elevati hanno ridotto la liquidità dei produttori di veicoli elettrici.
Le obbligazioni convertibili sono titoli a reddito fisso che danno il diritto ma non l'obbligo all'investitore di poterli convertire in azioni. Quindi, chi investe ha da un lato la sicurezza del capitale, dall'altro la possibilità di sfruttare eventualmente l'andamento positivo delle azioni. In questo caso, i titoli possono attrarre particolarmente coloro che sono interessati anche all'aspetto ambientale.
Tra l'altro, chi sottoscrive i titoli all'emissione godrà dell'opzione di acquistare altri 200 milioni di dollari di obbligazioni. Il tasso di interesse, il tasso di conversione iniziale e gli altri termini delle obbligazioni saranno decisi quando verrà determinato il prezzo dell'offerta.
Rivian: ecco a cosa serviranno le obbligazioni verdi
Il quarto trimestre 2022 di Rivian è stato chiuso con una liquidità di quasi 12 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 13,27 miliardi di dollari del trimestre precedente. Tuttavia, gli investitori sono preoccupati perché gli investimenti dell'azienda fino al 2025 rischiano di erodere la metà di quelle riserve di cassa. Con questo nuovo capitale, Rivian potrebbe facilitare il lancio della gamma di veicoli R2 nello stabilimento da 5 miliardi di dollari che sta costruendo in Georgia, con "un costo ottimale del capitale rispetto alla vendita di azioni ai livelli odierni", ha riferito un portavoce della società. Attualmente, la compagnia con sede a Irvine, California, produce pick-up elettrici R1T e SUV R1S.
Il contesto attuale non è sfavillante. La casa automobilistica perde soldi per ogni veicolo che produce. I costi alti di input e la conseguente riduzione dei margini hanno costretto l'azienda a licenziare il 6% dei dipendenti, mentre a fine 2022 sono stati messi da parte i piani per costruire furgoni per le consegne in Europa.
Per quest'anno Rivian prevede una produzione ben al di sotto delle stime degli analisti, poiché ancora alle prese con le problematiche alla supply chain. Per giunta, pur con l'obiettivo di sfornare 50 mila unità nel 2023, lo scorso anno gli attuali stabilimenti produttivi non sono riusciti a raggiungere quota 25 mila, fermandosi a 24.337 unità. E alla fine di quest'anno i conti sono stimati in perdita, esclusi interessi e ammortamenti, per 4,3 miliardi di dollari.
Il piano verde con le obbligazioni convertibili potrebbe essere un supporto, ma forse non sarà sufficiente. Secondo Joel Levington di Bloomberg Intelligence, si tratta di una misura che "aiuta a sostenere la liquidità nel 2024, ma è probabile che sia necessario fare di più".