Miglior risultato operativo di sempre per Assicurazioni Generali che oggi ha annunciato di aver chiuso l’esercizio 2022 con un un risultato operativo da record a 6,5 miliardi, +11,2% rispetto ad un anno prima e maggiore dei 6,19 miliardi attesi dagli operatori. Il risultato, riporta la nota del Leone di Trieste, è stato ottenuto “grazie al positivo sviluppo dei segmenti Vita, Danni e Holding e altre attività”.
I premi lordi si sono attestati a 81,5 miliardi (+1,5%), grazie all’andamento positivo del segmento Danni, in particolare nel non auto, mentre la raccolta netta Vita è scesa del 36,1% a 8,7 miliardi.
Il dividendo per azione che sarà proposto all’Assemblea è pari a 1,16 euro (in pagamento dal 24 maggio), +8,4% rispetto al dato 2021, “grazie alla forte crescita degli utili, alla posizione patrimoniale e finanziaria del Gruppo e al focus sulla remunerazione degli azionisti”. Vediamo tutti i risultati 2022 di Assicurazioni Generali.
Generali: utile 2022 batte le stime
Il Combined Ratio di Generali, l'indice di qualità tecnica della gestione danni, si attesta al 93,2% (+2,4%) mentre il Solvency Ratio, il coefficiente che misura il livello di patrimonializzazione di una compagnia, è pari al 221%, dal 227% del 2021.
La crescita del risultato operativo ha permesso all’utile netto del Leone di segnare un incremento del 2,3% a 2,9 miliardi di euro. Il consenso degli analisti indicava un utile netto di 2,81 miliardi di euro, con un intervallo compreso tra 2,54 miliardi e 2,95 miliardi di euro. Senza tener conto delle svalutazioni in Russia, il risultato netto avrebbe superato i 3 miliardi di euro (3.066 milioni, +7,7%).
A causa dell’andamento delle riserve disponibili per la vendita, in particolare a seguito dell’andamento dei titoli obbligazionari, il patrimonio netto del Gruppo si attesta a 16,2 miliardi (-44,7%).
Target 2022 confermati
Alla luce dei risultati registrati nell’esercizio 2022, il Gruppo ha confermato tutti gli obiettivi del piano strategico “Lifetime Partner 24: Driving Growth”. Tramite questo piano, il Gruppo “intende perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da conseguire un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della Capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a € 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra € 5,2 e € 5,6 miliardi, con ratchet sul dividendo per azione”.
Per quanto riguarda il contesto generale, “alcuni indicatori economici, fra i quali quelli relativi al mercato del lavoro in Europa, sembrano suggerire una possibile mitigazione dei rischi di rallentamento economico. I dati sull’inflazione e i commenti delle banche centrali a inizio 2023 hanno portato a un aumento delle aspettative del mercato in merito ai tassi di interesse che resta comunque incerto”. Attenzione anche alle notizie in arrivo dagli Stati Uniti a seguito del crac di SVB: “sarà importante al contempo valutare l’impatto dei segnali di fragilità di alcune banche americane emersi ad inizio marzo” ( Crac SVB: come i regolatori USA eviteranno perdite per 300 miliardi).
Donnet: crescita sostenibile in un contesto sfidante
”Siamo in linea per realizzare gli obiettivi e le ambizioni del nostro piano strategico, perseguendo una crescita sostenibile che, anche in un contesto caratterizzato da eccezionali sfide a livello geopolitico ed economico, crei valore per tutti i nostri stakeholder”, ha detto il Group CEO di Generali, Philippe Donnet. “Questo ci permette -ha proseguito il manager- di proporre ai nostri azionisti un dividendo in ulteriore crescita”.
Nel corso della conference call, della Silicon Valley Bank ha parlato anche Cristiano Borean, CFO del Gruppo: “Generali non ha di fatto alcuna esposizione nei confronti di SVB, se non portafogli di rischio terzi, dunque completamente marginale”. Borean ha inoltre parlato anche dello spread Btp-Bund, rispetto al quale “il gruppo è ancora meno sensibile”. A fine 2022, la compagnia triestina aveva 44,3 miliardi di valore di mercato di Btp.
Con il Ftse Mib che a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni tenta con fatica di risollevarsi dopo il tonfo di ieri (+0,3% a 26.262 punti), le azioni Generali registrano la performance migliore salendo dell’1,8% a 18,1250 euro.