ENI è stata di recente sotto la lente degli operatori dei mercati finanziari. Il Cane a sei zampe e Sonatrach hanno inaugurato il Solar Lab e posato la prima pietra di un impianto fotovoltaico da 10 MW nel sito produttivo di Bir Rebaa North (BRN), nel Bacino del Berkine (Algeria sudorientale).
L’impianto sarà il secondo collegato a BRN, per contribuire alla decarbonizzazione della produzione di idrocarburi. Insieme all’impianto fotovoltaico da 10 MW lanciato nel 2018, raddoppierà l’energia rinnovabile disponibile per alimentare i processi upstream. Sarà seguito da un ulteriore impianto fotovoltaico presso il complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project, il cui cantiere è previsto nel 2023.
La presidente di ENI, Lucia Calvosa, ha affermato che il gas russo sarà in gran parte sostituito con il gas dall’Algeria, le cui forniture destinate ad ENI raddoppieranno da circa 9 miliardi di metri cubi annui a circa 18 miliardi metri cubi entro il 2024. Di questi 9 miliardi addizionali, una parte è già arrivata e l’altra arriverà progressivamente durante il 2023.
Azioni ENI: tutti i numeri dell’ultima trimestrale
Guardando invece i numeri dell’azienda, ricordiamo che ENI ha terminato i primi nove mesi dell’anno con ricavi della gestione caratteristica pari a 100,99 miliardi di euro (+103% rispetto ai 49,81 miliardi registrati nel medesimo periodo dello scorso anno).
La produzione di idrocarburi è scesa del 3% a 1,61 milioni di boe/giorno. Il gruppo ha chiuso i primi tre trimestri del 2022 con un utile operativo adjusted di 16,8 miliari di euro, in aumento rispetto ai 5,86 miliardi ottenuti nello stesso periodo del 2021. L’utile netto adjusted è stato positivo per 10,81 miliardi di euro, valore che si confronta con i 2,63 miliardi registrati nei primi nove mesi dello scorso anno. L’utile netto è stato pari a 13,26 miliardi di euro.
Guardando al solo terzo trimestre del 2022, ENI ha registrato un risultato operativo adjusted positivo per 5,77 miliardi di euro (2,49 miliardi nell’anno precedente). L’utile netto adjusted è aumentato a 3,73 miliardi, rispetto agli 1,43 miliardi di euro del terzo trimestre del 2021. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è scesa del 7% a 1,58 milioni di boe/giorno.
Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, ENI ha deliberato di distribuire la seconda delle quattro tranche del dividendo 2023, a valere sulle riserve disponibili. L'ammontare della cedola sarà di 0,22 euro (rispetto a un dividendo complessivo annuale pari a 0,88 euro). La data di stacco della cedola è stata fissata per lunedì 21 novembre 2022, con messa in pagamento il 23 novembre 2022.
Analisi tecnica e strategie operative su ENI
Il quadro tecnico di ENI è impostato al rialzo nel breve periodo, in particolare dai minimi registrati a fine settembre in area 10,42 euro. Dopo il test di quell’area di concentrazione di domanda i corsi hanno registrato un forte rimbalzo violando al rialzo il livello orizzontale a 12,80 euro e quello dinamico che collega i massimi registrati a marzo e giugno 2022, ora transitante a 14 euro.
Segnali di forza in area 14-13,80 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista in linea con il trend dominante di breve periodo. In tal caso i compratori potrebbero mirare dapprima a 15 euro e successivamente in area 16 euro, livello lasciato in eredità dai massimi registrati ad aprile 2019.
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