Nel 2022, a livello globale, i dividendi hanno raggiunto un record assoluto. Secondo un rapporto del gestore patrimoniale Janus Henderson Investors, grazie al contributo delle società energetiche e delle grandi banche, le cedole sono aumentate dell'8,4% su base annua a 1.560 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti la crescita è stata del 7,6% a 574,2 miliardi di dollari, ma altri Paesi hanno stabilito record in termini di proventi distribuiti agli azionisti, come Cina, Brasile e Canada, India e Taiwan.
In Giappone vi è stato un calo del 10%, ma in valuta locale si è registrato un aumento del 19,4% grazie alla debolezza dello yen soprattutto nei confronti del dollaro USA. Altri Stati che hanno riportato record di dividendi in valuta locale sono la Francia, la Germania e l'Australia. A livello regionale vi è stato un incremento del 13,1% per i mercati emergenti, del 7,2% per l'area Asia-Pacifico, escluso il Giappone, e dell'1,9% per la Gran Bretagna.
Ecco dove le cedole sono cresciute di più
Sotto il profilo settoriale, la crescita dei dividendi ha visto protagonisti innanzitutto il ramo petrolio e gas con un balzo del 56,3%, grazie agli extra-profitti conseguiti dalle compagnie energetiche che hanno sfruttato l'impennata dei prezzi dei combustibili. Le cedole staccate dalle società produttrici di beni voluttuari sono cresciute del 23,5%, mentre per quanto concerne i dividendi dei titoli industriali vi è stato un salto del 19%. Tra i settori dove l'aumento è stato inferiore figura quello tecnologico, colpito dall'aumento dei tassi d'interesse e dai colli di bottiglia alla catena di approvvigionamento che hanno ridotto i margini. Le cedole tech infatti sono salite solamente dello 0,4%.
Tra le grandi società, ce ne sono tre che si sono distinte in termini di remunerazione agli azionisti:
- Morgan Stanley, che ha aumentato il dividendo di quasi l'11% a 7,70 centesimi per azione;
- Wells Fargo, con un incremento del 20% a 30 centesimi;
- Chevron, con ritocco verso l'alto del 6% a 1,42 dollari (operazione che ha ripetuto a gennaio 2023 portando la cedola a 1,51 dollari).
Dividendi: per il 2023 le attese sono per un rallentamento
Secondo Janus Henderson, questo stato di grazia però è destinato a finire. L'asset manager ritiene che alcune regioni potrebbero finire in recessione e, di conseguenza, le aziende subiranno pressioni sui loro flussi di cassa con "livelli più bassi della domanda e un costo più elevato dei prestiti per effetto di tassi d'interesse più alti".
Il rapporto rileva che i bilanci delle società negli Stati Uniti sono nel complesso solidi; tuttavia, le aspettative di crescita degli utili risultano forse troppo ottimistiche. Questo significa che le risorse da parte delle aziende per poter remunerare gli azionisti sono inferiori rispetto a quelle dello scorso anno. Di conseguenza, "la crescita globale dei dividendi quest'anno scenderà al 2,3%", riporta lo studio.