Prima parte di seduta in deciso rosso per le azioni del Credit Suisse, in calo del 4,6% a 2,55 franchi svizzeri dopo che la società ha annunciato che la pubblicazione del rapporto annuale, prevista per oggi, è stata posticipata.
La causa, ha fatto sapere l’istituto elvetico, è da ricercare nei dubbi sollevati dalla SEC, la Commissione che vigila sui mercati finanziari statunitensi, sulla sua precedente revisione dei rendiconti finanziari del 2020 e del 2019. Ma vediamo cosa riporta il comunicato del Credit Suisse.
Credit Suisse: ritardo tecnico nella pubblicazione della relazione annuale
Nel comunicato diffuso dal Credit Suisse si rileva come la SEC abbia sollevato dubbi “sulla valutazione tecnica delle revisioni precedentemente divulgate dei rendiconti finanziari consolidati negli esercizi chiusi al 31 dicembre 2020 e 2019, nonché dei relativi controlli”.
“Il management ritiene prudente ritardare, per un limitato periodo di tempo, la pubblicazione dei propri conti per comprendere meglio i commenti ricevuti. Confermiamo che i risultati finanziari del 2022, precedentemente pubblicati il 9 febbraio 2023, non sono influenzati da quanto sopra”.
Un mese fa la banca aveva annunciato di aver chiuso il quarto trimestre 2022 con una passivo di 1,4 miliardi che ha portato il dato relativo l’intero anno a -7,3 miliardi di franchi svizzeri (-7,37 miliardi di euro), la perdita maggiore dalla crisi finanziaria del 2008. In scia di questi dati la seconda banca svizzera ha avviato un’importante revisione delle proprie attività che prevede un forte taglio dei costi ed una riduzione dei posti di lavoro.
Harris esce dall'azionariato: "perché bruciare capitale?"
Tra i maggiori azionisti della banca fino a qualche tempo, Harris Associates, secondo quanto riportato dal Financial Times, avrebbe deciso di vendere tutte le sue azioni. La mossa sarebbe legata al modello di business adottato dall’istituto, alle recenti perdite ed ai deflussi di fondi innescati dalla fuga di clienti.
Se fino a qualche mese fa la quota detenuta da Harris Associates superava il 10%, negli ultimi mesi è stata via via ridotta fino a scendere sotto la soglia del 3% ad inizio anno.”Perché puntare su qualcosa che sta bruciando capitale quando il resto del settore lo sta generando?", ha detto David Herro, vicepresidente di Harris Associates e responsabile degli investimenti, all’autorevole testata britannica (solo negli ultimi 12 mesi il titolo ha perso oltre il 60% del suo valore).
Nonostante le premesse corrette, ha detto Herro, il piano di ristrutturazione della banca d'investimento “è macchinoso e molto più oneroso in termini di liquidità di quanto ci aspettassimo".
Attualmente sul podio dei maggiori azionisti del Credit Suisse troviamo la Saudi National Bank, che detiene il 9,88% a seguito dell'aumento di capitale dello scorso anno, la Qatar Investment Authority, a cui è riconducibile il 6,8% del capitale, e BlackRock, al 4,07%.