Dopo i forti cali delle ultime sedute, lieve rialzo per le quotazioni del
Bitcoin a 16.200 dollari. Il crollo dell'exchange FTX ha fatto sprofondare la maggiore valuta digitale fino a 15.500 dollari e fatto scoppiare un caso culminato nella presentazione di istanza di fallimento alla Corte del Delaware da parte della società di
Sam Bankman-Fried e di altre 100 affiliate.
Vani sono risultati i tentativi di salvataggio: Binance, in particolare, aveva raggiunto un accordo non vincolante per acquisire FTX, salvo poi ritirarsi dopo aver scoperto pratiche commerciali poco chiare adottate dall'exchange. FTX ha dichiarato in Tribunale che sono almeno 100 mila i creditori da affrontare, ma il numero potrebbe salire a oltre 1 milione.
Tutto questo non fa altro che esercitare grandi pressioni sul Bitcoin, la cui quotazione rischia di precipitare da un momento all'altro. A poco serve la correlazione che quest'anno la criptovaluta ha mantenuto con le azioni. Per buona parte del 2022 le due tipologie di asset hanno condiviso la cattiva sorte, ma ora che le azioni stanno salendo, il Bitcoin non sta seguendo lo stesso percorso.
Bitcoin: previste altre discese di prezzo
Gli analisti non sono molto ottimisti. Questo nuovo shock rappresenta l'ultimo di una numerosa serie che ha costellato il 2022: dall'
implosione della stablecoin TerraUSD, per finire con il fallimento del prestatore Celsius e dell'hedge fund crittografico Three Arrows Capital.
Secondo Craig Erlam, analista del broker Oanda, "le criptovalute rimangono molto vulnerabili, non solo alle ricadute di FTX, la cui piena portata porta ulteriore incertezza sul settore, ma anche ai nuovi casi che potrebbero emergere in un contesto sempre più sfidante". Il Bitcoin, ha affermato l'esperto, "sta combattendo, ma è sempre alle corde".
Della stessa impressione risulta essere Katie Stockton, managing partner della società di ricerca Fairlead Strategies. A suo giudizio, "lo slancio a lungo termine per il Bitcoin rimane fortemente negativo". Stockton sottolinea come la criptovaluta abbia chiuso la scorsa settimana al di sotto del supporto di lungo termine a 18.300 dollari. "Se non dovesse tornare al di sopra di tale livello, si tratterebbe di una conferma della rottura e questo renderebbe i prezzi vulnerabili a perdite molto più profonde", ha aggiunto. Quanto alle previsioni sui prezzi, per l'esperta "l'orientamento ribassista aumenterebbe in direzione del supporto secondario fissato a 13.900 dollari".